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Un brindisi che salva la vita | 47 |
due ciminiere che eruttavano torrenti di fumo nero misto a scorie scintillanti e sul ponte, sul castello di prora e attorno alle torri si scorgevano numerosi marinai che parevano affaccendati a puntare alcuni pezzi d’artiglieria.
— È una balena, — disse Cordoba. — Noi facciamo la figura di meschini delfini nel confronto. Non deve misurare meno ottanta metri di lunghezza e avrà dei cannoni da 268 millimetri, sono certo di non ingannarmi.
— Che terranno le loro palle per altre occasioni, è vero Cordoba?... — disse una voce dietro di lui.
Il lupo di mare si volse e non seppe frenare un grido di ammirazione: donna Dolores stava dinanzi a lui non più vestita da Capitana.
Aveva indossato uno splendido costume da messicana in seta azzurra, con risvolti di pizzo di gran valore e di velluto e bottoni d’oro cesellato.
Al collo si era annodate parecchie file di grosse perle di California, miste a smeraldi e sui capelli nerissimi si era infisso un alto pettine in forma di corona ducale, le cui palle erano formate da diamanti d’inestimabile valore.
— Mille cannoni!... — esclamò il lupo di mare. — Vi dico io, donna Dolores, che siete irresistibile!
— Se lo sono per un ruvido lupo di mare come lo sei tu, spero di esserlo anche per gli yankee, — rispose la marchesa, ridendo. — Mio caro capitano Bob, in attesa degli americani, possiamo metterci a tavola.
— Ridete!... Fulmini!... Donna Dolores, voi finirete per farmi perdere la bussola!... Non vedete dunque il monitor che corre su di noi e che prepara le sue artiglierie?...
— Lasciamolo che corra, capitano Bob. Orsù, orso marino, offrimi il tuo braccio e conducimi a tavola. —
CAPITOLO VI.
Un brindisi che salva la vita.
Il cuoco di bordo aveva eseguito puntualmente gli ordini ricevuti da Cordoba.
La tavola era stata preparata con molto lusso e con molto buon gusto. Piatti d’argento, posate d’oro, cristalleria di Boemia, alzate di dolci e di frutta sormontate da piramidi di fiori che sembravano appena raccolti in un giardino, manicaretti squisiti che tramandavano profumi appetitosi e bottiglie di xeres, di champagne, di wiskey e di malaga autentica coprivano la candida tovaglia di fiandra, ornata di leggieri pizzi.
La marchesa, che conservava una tranquillità tale da meravi-