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46 | Capitolo quinto |
Guardò per qualche istante i marinai che scendevano pel boccaporto di prora, poi aggiunse, sorridendo:
— Andiamo a fare la teletta. —
Ciò detto, sempre tranquilla e sorridente, quell’ammirabile donna attraversò la tolda con passo calmo, e scese nel quadro, mentre Cordoba mormorava:
— Ecco una donna che vale mille capitani!... —
Mentre il cuoco di bordo, aiutato da due mozzi, s’affrettava ad allestire la colazione, sulla linea dell’orizzonte si vedeva già salire distintamente il pennacchio di fumo dell’incrociatore americano.
I yankee dovevano ormai aver scoperto l’yacht e s’affrettavano ad accorrere per intimare la fermata e procedere quindi ad una visita, nel caso che avessero avuto qualche sospetto.
Cordoba, dopo d’aver fatto preparare la tavola fra l’albero maestro e quello di trinchetto, si era portato a prora per sorvegliare le mosse di quel formidabile avversario.
Quantunque avesse completa fiducia nella marchesa, conoscendo per prova la sua intrepidezza e sua scaltrezza, pure il brav’uomo non si sentiva completamente tranquillo, tanto più che non conosceva i disegni di lei e che non riusciva a comprendere quale relazione potesse esistere fra la colazione e gli yankee che correvano addosso all’yacht colla brutta intenzione di catturarlo o per lo meno di visitarlo, il che era tutt’uno.
Se quegli ostinati si fossero decisi, appena a bordo, a procedere ad una perlustrazione nella stiva, era finita per tutti, perchè la marchesa non avrebbe esitato di certo a mandarli all’aria coi due siluri che teneva nascosti nel quadro.
— Hum!... — mormorò il lupo di mare, seguendo il filo dei suoi pensieri. — Credo che donna Dolores abbia fatto male a fare spegnere i fuochi ed a nascondere le artiglierie. A quest’ora avremmo potuto prendere il largo e fare correre quel dannato incrociatore.
Puntò il cannocchiale e guardò al largo.
Il vascello da guerra si avanzava rapidamente, muovendo diritto sull’yacht.
Non era lontano più di sei miglia e colla sua velocità, che non doveva essere inferiore ai sedici nodi all’ora, fra poco doveva trovarsi a portata di fucile.
Col cannocchiale lo si distingueva ormai in tutti i suoi particolari. Era una di quelle grosse e pesanti navi, irte di torri blindate e di batterie che si chiamano monitors, navi un po’ vecchie a dire il vero, bene armate però e che gli Stati Uniti destinavano come guarda-coste, ma che taluni erano stati inviati nelle acque di Cuba pel blocco.
Doveva stazzare almeno cinquemila tonnellate; portava due alberi forniti di larghe coffe probabilmente armate di mitragliatrici per difendere la nave dagli attacchi delle torpediniere, aveva