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Da vapore a veliero 31

catan rimontò a galla, mostrando il suo acuto sperone, la sua bella poppa arrotondata ed i suoi fianchi stretti e slanciati, tinti d’un grigio chiaro per meglio confondere lo scafo colle acque del mare e col colore del cielo.

Quando quell’operazione fu terminata, il legno mercantile segnalato non era che a tre miglia di distanza. Era una goletta, probabilmente messicana, di piccola stazzatura, assai carica e che correva bordate verso il nord-ovest, non avendo il vento favorevole.

L’Yucatan che correva con una velocità di ventiquattro nodi, in meno di un quarto d’ora la raggiunse, segnalando colla bandiera di mettersi in panna, ciò che fu subito fatto da parte dell’equipaggio, il quale credeva forse di aver da fare con qualche piccolo incrociatore americano, vedendolo armato di cannone e di mitragliatrici.

Il capitano, un vecchio lupo di mare dal viso assai abbronzato e dai capelli quasi bianchi, vedendo Cordoba che gli faceva cenno di volergli parlare, salì sul castello di prora, levandosi cortesemente il largo cappello di Panama.

— Desiderate, signor comandante? — chiese.

— Vi prego d’una informazione — disse Cordoba.

— Sono ai vostri ordini; vi prevengo però che a bordo del mio legno non porto contrabbando di guerra.

— Non è ciò che voglio domandarvi, sapendo già che i messicani si sono dichiarati neutrali. Da dove venite?

— Dalla Giamaica, con un carico di granaglie.

— Quando avete doppiato il capo Catoche?

— Ieri mattina.

— Vi erano navi americane?

— Sì, comandante, ma... non siete americani voi?

— No, spagnoli — rispose Cordoba.

— Ah! Ho piacere, poichè noi messicani siamo quasi vostri compatrioti. Andate a Cuba?

— Sì, andiamo a forzare il blocco.

— Vi avverto che la squadra americana blocca le coste settentrionali.

— Lo sappiamo; ed il capo Catoche è sorvegliato?

— Ho incontrato un incrociatore e due cannoniere.

— Si chiamava il Terror quella nave?

— No, il Terror lo conosco; è un monitor che ho già veduto ancora alla Florida.

— Dove andava quell’incrociatore?

— Correva lungo la costa del Yucatan.

— Credete che sia possibile giungere al capo Sant’Antonio di Cuba?...

— Sì, se non vi fate catturare da quei tre legni che incrociano nello stretto d’Yucatan.