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294 Capitolo trentatreesimo

posizione su d’un piccolo poggio, avevano già cominciato il fuoco tempestando le trincee e i terrapieni.

In quel supremo momento anche verso Aguadores si udiva il cannone a tuonare furiosamente e sul mare rombavano cupamente i colossali pezzi delle corazzate americane.

Anche da quella parte era cominciata una tremenda battaglia. Sedicimila americani, guidati dal generale Shafter, avevano assalito i tremila spagnuoli del generale Linares trincerati in quella località.

Come si vede in tutti i due campi di battaglia la lotta era ineguale, pure i figli della cavalleresca Spagna si preparavano a sostenere intrepidamente l’attacco del prepotente e formidabile avversario.

La divisione del generale Lawton, appena spiegatasi in ordine di battaglia, si era gettata su El Caney seguita dalla brigata Baters e fiancheggiata dai rough-riders, certa della vittoria.

I cannoni Maxim da settecento colpi al minuto avevano cominciato a tuonare senza posa contro le trincee di El Caney, ma gli spagnuoli non si erano per questo sgomentati.

Celati dietro i ripari, rispondevano valorosamente coi loro fucili a piccolo calibro, tempestando le colonne americane con una precisione che di minuto in minuto diventavano sempre più micidiali.

Le palle di fucile e le palle di cannone sibilavano dovunque, spargendo la morte. Alcune bombe avevano messo fuoco alle case del villaggio, le quali bruciavano rapidamente gettando in aria nembi di scintille e nuvoloni di fumo.

Le grosse colonne americane, che credevano di spazzare via quel pugno di eroi col solo mostrarsi, si erano arrestate. I fucili di piccolo calibro dei cacciatori avevano già fatto strage delle avanguardie. Cumuli di morti e di feriti si vedevano dovunque ed anche un gran numero di cavalli si vedevano spirare sul margine dei boschi.

Avevano cominciato a capire che i soldati spagnuoli non erano uomini da cedere così facilmente il campo anche se oppressi da forze superiori e dinanzi ad una resistenza così tenace, s’erano trovati non poco imbarazzati.

I loro generali però, sapendo di poter disporre di truppe fresche e di essere sei volte più poderosi dei difensori del villaggio, decisero di tentare un colpo disperato.

Tremila uomini, radunatisi in due colonne d’attacco, furono avventati contro su El Caney coll’ordine di espugnare le trincee e di cacciarne i difensori.

Il momento stava per diventare terribile. Cordoba, paventando la marchesa, tentò un ultimo sforzo per costringerla a ritirarsi.

— No, io rimarrò qui finchè sventolerà la bandiera della patria!... —