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L’imboscata di Jaragua 281

da Aguadores e da Baquiri. Nove navi staccatesi dalle squadre, erano comparse improvvisamente dinanzi alla punta Cabrera per tentare uno sbarco e congiungersi colle bande insorte del cabecilla Garcias scendenti dalle montagne. Il generale Linares ed il colonnello Aldea, accorsi da Aguadores avevano di già impegnato un sanguinoso combattimento opponendo i fucili Mauser di piccolo calibro dei loro fantaccini agli enormi proiettili delle corazzate ed alle mitragliatrici Maxim delle scialuppe da sbarco.

Si diceva che già tremila americani erano riusciti a prendere terra per unirsi agl’insorti e prendere Santiago alle spalle.

Mentre quelle poco liete notizie, che facevano sanguinare il cuore della marchesa ed arrabbiare il buon Cordoba, giungevano al palazzo del comando generale, il bombardamento della piazza continuava con un crescendo spaventoso.

Le due squadre nemiche, avvicinatesi fino a settecento metri dal canale, battevano ormai perfino lo specchio d’acqua della baia interna. Qualche granata era già caduta fino sulla gettata di Santiago, alcune presso gl’incrociatori spagnuoli, ed una, lanciata forse dai grossi cannoni della Yowa, era andata a scoppiare sull’imbarcadero del Cobre, a cinquanta metri dall’Yucatan.

Alle dieci il forte di Santa Catalina era già in fiamme, oppresso dalle bombe e dagli shrapnel, mentre le batterie de la Estrella venivano ridotte al silenzio. Pochi minuti dopo una bomba dell’Oregon scoppiava a bordo della Reina Reggente sulla quale il colonnello Ordenas, uno dei più valenti artiglieri, puntava personalmente i cannoni.

Parte delle opere di sopra coperta andavano distrutte dallo scoppio del formidabile obice, ferendo il colonnello e trentadue marinai ed uccidendone altri sette fra i quali il capitano Aresto, comandante in seconda.

Alle undici anche la contro-torpediniera il Terror, di trecento e ottanta tonnellate, veniva colpita da una bomba, riportando danni, mentre altre due cadevano sulla coperta della corazzata la Viscaya, senza però gran male.

In quel momento però, le corazzate americane, alcune delle quali erano state seriamente maltrattate dal tiro degli spagnuoli, sospendevano il fuoco, portandosi al largo. Avevano lanciato circa duemila proiettili di grosso calibro, un totale di parecchie tonnellate d’acciaio!...

Non era però che una sosta. A mezzodì, dopo il luncheon degli ufficiali, il bombardamento veniva ripreso, durando vigoroso per un’altra ora. Constatato però che quello spreco enorme di polvere e d’acciaio non corrispondeva alle speranze, all’1 pomeridiana le due squadre riprendevano il largo.

Contemporaneamente giungeva la notizia che il generale Linares, coi suoi valorosi fantaccini aveva respinto brillantemente i tremila americani che avevano tentato di sbarcare a Baquiri, e