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Il bombardamento di Santiago | 279 |
— Donna Dolores.
— E se Santiago dovesse venire presa?
— Addio Yucatan, mia signora.
— La mia nave nelle mani degli americani?
— Eh!... Allora saranno cadute anche le corazzate spagnuole di Cervera.
— Preferisco farla saltare in aria.
— La manderemo in frantumi, donna Dolores. Andiamo a riposare, giacchè gli americani ci lasciano il tempo. Domani qui ci sarà un concerto tale da svegliare anche i morti.
— Lo credi?...
— Lo si teme e giacchè il generale Torral ci ha dato il permesso, andremo al Morro a godere lo spettacolo. Buona notte, donna Dolores. —
Come Cordoba aveva previsto, verso le tre del mattino, un’ora prima dell’alba, la popolazione e la guarnigione di Santiago venivano improvvisamente destate dal formidabile rimbombo dei grossi pezzi del forte Morro, mentre sul mare si vedevano pure a rombare i giganteschi cannoni delle grandi corazzate americane.
Cordoba e la marchesa si erano affrettati ad alzarsi e, fatta armare una scialuppa si erano diretti subito verso il Morro, assieme al colonnello Ordonez che avevano incontrato presso il castello di Santa Catalina.
Fortunatamente dopo le prime cannonate v’era stata una mezz’ora di tregua, occupata dalle corazzate americane nei preparativi di combattimento, ciò che faceva prevedere un serio attacco contro i forti esterni della baia.
Quando la marchesa, il colonnello e Cordoba giunsero al forte del Morro cominciava ad albeggiare.
Venti navi americane fra corazzate ed incrociatori, disposte su una doppia colonna, muovevano allora verso Santiago per battere in breccia il forte del Morro e le batterie del canale. Alla testa delle due colonne si vedevano distintamente la Yowa, la più poderosa corazzata degli Stati Uniti, dalle linee mostruose, l’Indiana, il Texas e il New York, la nave ammiraglia di Sampson, armate di pesanti cannoni da 30 e da 33, della portata di dodici chilometri.
Il Morro aveva ricominciato gagliardamente il fuoco, soprattutto coi suoi 5 pezzi Krupp sbarcati giorni prima dalla Reina Mercedes, validamente aiutato dai sei grossi Hontoria delle batterie della Sopaca.
Anche dal castello di Santa Catalina e dalle batterie de la Estrella dell’isola Smith i cannoni tuonavano, mentre la Reina Mercedes, appostatasi di fronte all’imboccatura interna del canale, si teneva pronta a fulminare lo stretto coi suoi pezzi di lunga portata.
In breve tempo il rimbombo divenne assordante.