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264 | Capitolo trentesimo |
— V’ingannate donna Dolores. I nostri compatrioti non sono uomini da fuggire e si batteranno finchè rimarrà a loro una carica di polvere. Penso però che perduta Santiago più nessuno salverà Cuba, poichè gli americani avranno una splendida porta aperta per sbarcare quante truppe vorranno.
Vi è il maresciallo Blanco!... Sì, si batterà, tenterà di ostacolare il passo agli yankees, ma poi?... Chi potrà rompere il blocco della Perla delle Antille, quando anche le navi di Cervera saranno distrutte? La fame batterà alle porte dell’Avana e anche la capitale cadrà. Come però vi ho detto: speriamo e andiamo a Santiago. Il vostro generoso tentativo non sarà andato perduto totalmente.
— Ehi, Colon!
— Signor Cordoba!
— Poggia sempre verso la costa e apri bene gli occhi. Forse vi sono degli avvoltoi al largo.
— Li cannoneggeremo, signor tenente.
— Macchinista! A dieci nodi!... Non abbiamo fretta pel momento, è vero donna Dolores? Bruceremo carbone questa sera, quando avremo passato il capo della Cruz.
La marchesa fece col capo un cenno affermativo, senza aggiungere sillaba.
L’Yucatan, ridotta la velocità, si avanzava sempre, tenendosi presso la costa onde appoggiare su qualche porto nel caso che qualche nave americana fosse comparsa nella baia di Buena Esperanza.
Correva in quel momento lungo quella costa paludosa che si estende fra la foce del Canto e la piccola città di Manzanillo, seguendo quel grand’arco o meglio quell’angolo che descrive la baia lungo il canale di Balandras.
Nessuna nave spagnuola si vedeva, anzi nessuna scialuppa, quantunque Manzanillo non fosse lontano.
La tema di venire catturate dalle navi americane, ormai assolute padrone delle acque cubane, tratteneva le une e le altre entro i porti, mettendosi sotto la protezione dei fortini o delle cannoniere.
A mezzodì Cordoba e la marchesa scorsero, ad una distanza di tre miglia, Manzanillo, piccola città situata sulle coste occidentali della grande isola che serve di sbocco a Bayamo, colla quale è collegata mediante un tronco ferroviario.
Sebbene poco popolata ha un commercio vivissimo, estendendosi nell’interno vaste piantagioni di zucchero con numerosissime ed importanti raffinerie.
— Accostiamoci? — chiese Cordoba.
— Sì, — rispose la marchesa. — È necessario avvertire i difensori di Santiago che noi questa sera forzeremo il blocco onde non farci prendere per nemici e bombardarci.
— E per evitare di saltare in aria, — aggiunse il capitano