Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
262 | Capitolo trentesimo |
L’Yucatan, uscito in mare, si gettò presso la costa, non osando attraversare direttamente la baia di Buena Esperanza per giungere al capo della Cruz.
— Gli americani saranno tutti occupati a bloccare Santiago, — disse Cordoba. — Però non è prudente mostrarci troppo al largo. Hanno troppe navi per non tenerne alcune nelle acque di questa baia.
— È vero, — rispose la marchesa. — Mi hanno detto che hanno armato un bel numero dei loro migliori transatlantici.
— Non solo, ne hanno anche acquistati dei nuovi, donna Dolores. Non valgono certamente gli incrociatori, però sono muniti di cannoni a tiro rapido, mentre il nostro Yucatan è una nave da corsa e non da combattimento.
— Dimmi, amico Cordoba, hai nessuna preoccupazione?
— Di che cosa, donna Dolores?
— Del nostro audace tentativo.
— No, — rispose il tenente con voce ferma.
— Hai fiducia nella riuscita?
— Sì, donna Dolores. Non nascondo che giuocheremo una carta pericolosissima, pure spero di riveder in breve Santiago.
— Malgrado le corazzate americane che la bloccano?
— Noi le inganneremo. La nostra nave è rapida, pesca poco, possiamo tramutarla in un rottame quasi invisibile, quindi ci sarà facile filare sotto la costa e giungere inosservati a Santiago.
— Ed anch’io, Cordoba, — disse la marchesa, — ho fede incrollabile. Anche se sapessi che noi siamo aspettati dalle navi americane, tenterei egualmente l’impresa.
Io prevedo che a Santiago si decideranno le sorti della guerra e perciò di Cuba; è quindi necessario, se vogliamo essere utili alla nostra vecchia patria, sbarcare colà le nostre armi.
— Sì, donna Dolores. Forse Santiago non è stata sufficientemente munita d’armi e di munizioni ed il nostro arrivo sarà di grande giovamento per gli assediati, che ben poco o nulla potranno sperare da parte di terra in causa degli insorti che intercetteranno i convogli, che potrebbero venire spediti da Bayamo e da Manzanillo. Devo farvi però una osservazione.
— Parla Cordoba.
— Potremo poi uscire da Santiago?...
— Non credi tu che gli spagnuoli, appoggiati dalla flotta di Cervera, riescano a costringere le navi americane a levare il blocco?
— Uhm! — fè il tenente, crollando il capo. — No, donna Dolores, io temo invece che tutto finisca in una catastrofe. Cervera è un valoroso ammiraglio, ma cosa potrà fare colle poche navi che dispone? Assalire la flotta americana forse? Quale pazzia se lo tentasse!
— E la guarnigione della piazza?