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24 | Capitolo terzo |
— Una scialuppa a vapore adunque?...
— Che può portare una torpedine.
— La scorgi?...
— Sì, guardate!... Cerca tagliarci la via.
— No, ci passa da prora.
— Sì, donna Dolores.
— Mastro Colon, punta il pezzo!...
— No, mille demoni!... — gridò Cordoba. — Volete segnalare al Terror la nostra rotta?...
— È vero Cordoba, ma tanto peggio per loro — disse la marchesa, mentre un cupo lampo le balenava negli sguardi. — Se non fossero americani non avrebbero i fanali spenti.
— Cosa volete fare?...
— Lo vedrai, mio lupo. Macchinista, a tutto vapore!... Fermi in gambe!...
L’yacht, spinto innanzi dalle sue poderose eliche che turbinavano furiosamente, s’avanzava colla rapidità d’una freccia, sollevando a prora delle ondate le quali si rovesciavano impetuosamente sulla tolda, muggendo attorno alle gambe dell’equipaggio.
Tutti si erano aggrappati al coronamento per poter resistere a quella fiumana che acquistava, di minuto in minuto, una foga irresistibile.
Le scintille che sfuggivano dal misterioso battello avevano cambiato direzione. Forse gli uomini che lo montavano, udendo quel fragore prodotto dall’avanzarsi del legno, fragore per loro inesplicabile poiché era molto difficile che avessero potuto discernere qualche cosa con quell’oscurità e per l’immersione dell’yacht, avevano virato di bordo, cercando di prendere il largo.
L’Yucatan però era tale corridore da non lasciarsi sfuggire la preda. In pochi minuti la distanza fu superata, poi lo scafo emerse un istante sotto un ultimo slancio.
Fra il gorgoglio delle onde si udì a echeggiare un rombo metallico seguìto da un cupo stridìo come se delle lamine di ferro venissero bruscamente lacerate, poi a babordo ed a tribordo del rapido legno si videro a sfuggire due masse scure, mentre fra le tenebre si udivano alzarsi urla e comandi precipitati.
L’yacht aveva proseguita la sua corsa senza arrestarsi.
Erasi già allontanato di duecento metri, quando verso poppa si vide balenare un lampo livido, poi una detonazione spaventevole si disperse pel mare, perdendosi lontana lontana nel nebbioso orizzonte, con un cupo rimbombo.
Una gigantesca colonna d’acqua fu veduta alzarsi con impeto irresistibile, quindi strapiombare con uno scroscio assordante e sollevare un’onda spumeggiante, una vera montagna d’acqua, la quale si rovesciò addosso all’yacht scuotendolo orribilmente e subissandolo.
— Tenetevi fermi!... — urlò Cordoba.