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256 | Capitolo ventinovesimo |
— È laggiù!...
— Dove?
— Guardate i suoi fanali verso l’est.
— C’insegua, se può!... Avanti!... —
L’Yucatan aveva ripreso lo slancio e correva rapido come un lampo, sforzando impetuosamente le onde che lo assalivano a prora, balzando perfino in coperta.
Fuggiva verso la vasta baia di Buena Esperanza, descrivendo un ampio semicerchio per evitare l’agglomeramento d’isole e di scogliere che penetra, come un cuneo, entro quella grande insenatura.
Il mare lo investiva da ogni parte, ma cosa importava? La piccola nave se ne rideva dei marosi e della furia del vento. Balzava intrepidamente innanzi con velocità vertiginosa, avendo ormai raggiunti i suoi ventisei nodi, tagliando le onde coll’acuto sperone le sormontava quando erano troppo grosse, per poi scendere audacemente negli avvallamenti.
Investita incessantemente a prora, beccheggiava disperatamente, imbarcando torrenti d’acqua i quali poi si precipitavano verso poppa, correndo come una fiumana impetuosa. Ora invece, sollevata per di sotto, tuffava il bompresso nelle creste spumeggianti e la poppa si trovava nel vuoto, lasciando scoperte, per alcuni istanti, le eliche.
In mezzo a quei trabbalzi disordinati ed a quell’uragano d’acqua, la marchesa conservava una calma ammirabile, degna del più intrepido lupo di mare. Aggrappata alla ruota del timone, riparata nella piccola torre che la metteva in parte al coperto dalle onde, guidava audacemente la sua valorosa nave, lottando con animo virile.
La sua voce, calma e squillante, risuonava di tratto in tratto per dare qualche comando a Cordoba il quale si affrettava a farlo eseguire.
Alle tre del mattino l’Yucatan, che aveva divorata la via senza posa, si trovava già al sud della vasta baia, nei pressi del canale di Balandras. Colà il mare era meno tempestoso, essendo riparato dalla costa cubana, che in quel luogo descrive una specie di angolo assai acuto, che per vertice ha il capo della Cruz.
— Cordoba, — disse la marchesa. — Dove ci arresteremo noi? Santiago non è lontano più di centocinquanta miglia. Fra sei o sette ore noi possiamo giungervi.
— Fuggiamo verso Manzanillo, donna Dolores, — rispose il tenente.
— E se colà si trovano delle navi americane?
— Andremo a trovare rifugio alla foce del Canto per attendere la notte. Questa sera, con una rapida marcia, noi saremo a Santiago.