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L’ultima corsa | 253 |
era salito sopra la crocetta. — Non riesco a scorgerla in alcuna direzione.
— Forse sarà andata ad attenderci verso il nord, vecchio mio. Probabilmente credeva che noi fossimo così sciocchi da attraversare il labirinto per poi farci torpedinare alla nostra uscita da questo canale.
— Credete che tenterà d’avvicinarsi?...
— Lo sospetto, Colon.
— La cannoneggeremo se si mostrerà.
— E cercheremo di picchiar sodo, mio caro.
— Aspettiamo questa sera, poi faremo rotta per Santiago. —
Contrariamente ai timori di Cordoba, la giornata trascorse tranquilla. Nè l’incrociatore, nè la torpediniera osarono avventurarsi in quel labirinto d’isole, certi forse di aver bloccata la piccola nave e di essere in grado di respingerla se avesse tentato di uscire in mare.
Appena però calata la sera, Cordoba e la marchesa, che avevano fretta di giungere a Santiago, diedero il comando di attivare i fuochi, decisi a prendere il largo non ostante la presenza di quei due pericolosi avversari.
Il tempo, che fino allora si era mantenuto buono, minacciava di cambiarsi.
Già poco prima del tramonto un violento acquazzone era caduto ed al largo aveva cominciato a soffiare, con molta violenza, il vento del sud.
Cordoba e la marchesa, dopo essersi assicurati che il canale era sgombro, verso le dieci della sera davano il comando di abbandonare la piccola baia.
Il tentativo era ardito e pericolosissimo. Certamente nessun’altra nave avrebbe osato attraversare quel pericoloso labirinto, con quell’oscurità che non permetteva di distinguere le scogliere lontane quindici o venti passi. Un colpo di barra, uno scandaglio inesatto, un ritardo qualsiasi del timone od un colpo d’elica di più, sarebbero stati bastanti per arenare la nave o per sventrarle la carena sulle punte rocciose che sorgevano dovunque.
Cordoba non staccava gli occhi dalla bussola e dalla carta del canale da lui esattamente rilevata e guidava la nave con una calma ed una sicurezza straordinaria, nondimeno non sapeva nascondere le sue inquietudini e ripeteva sempre:
— Attento Colon!... Scandaglia!... Bada a babordo!... Deve esservi un banco a tribordo!... Attento!... —
Ad un tratto, malgrado tutte quelle attenzioni, a prora avvenne un urto che si ripercosse fino a poppa.
— Mille pesci-cani!... Stop!... — gridò Cordoba.
La marchesa era diventata pallida.
— Colon!... — gridò.
— Abbiamo investito su di un banco ma non sarà nulla — rispose il mastro.