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252 | Capitolo ventinovesimo |
— Donna Dolores, — disse il tenente, stringendole la mano. — Io credo che nessun pilota della marina messicana avrebbe osato dirigere una nave fra queste scogliere come avete fatto voi.
— Sono la Capitana dell’Yucatan, — rispose la marchesa, ridendo. — Spero che sarai contento della tua allieva.
— Mille tuoni!... Un’allieva che è diventata ormai una famosa lupa di mare?... I lupi possono andare a nascondersi. —
CAPITOLO XXIX.
L’ultima corsa.
Quella piccola baia perduta in mezzo all’inestricabile agglomeramento d'isolotti e di scogli, era assai pittoresca.
Quel bacino somigliava ad un laghetto di cinque o seicento metri di circonferenza o per lo meno ad un fiord, della Novergia. Le sue acque, trasparenti come il cristallo, che lasciavano vedere il fondo della baia, colle sue rocce subacquee, i suoi banchi, i suoi boschetti di alghe, erano perfettamente tranquille come se le maree non riuscissero a far sentire la loro influenza fra quei tortuosi canali che mettevano capo in quel luogo.
Al sud lo riparavano alte scogliere, tagliate quasi a picco e brulle; al nord invece un isolotto montagnoso, ma dalle spiagge dolci e coperte da splendidi palmizi, da cedri, da aranci selvatici, da acacie e da folti cespugli di superbe orchidee le quali specchiavano i loro bellissimi fiori nelle acque della baia.
Pareva che nessun essere umano si trovasse in quei paraggi, non vedendosi nè alcun canotto, nè alcuna capanna. Abbondavano invece gli uccelli marini, i fiammanti dalle ali orlate d’una striscia fiammeggiante che spiccava vivamente sulle bianche penne; i corvi di mare, le procellarie, i rondoni marini, le anitre, i tantali verdi e non poche ibis bianche le quali, allineate sulle rive, ritte sulle loro lunghe gambe, stavano immobili, guardando stupidamente la piccola nave.
Calato un’àncorotto anche a poppa, Cordoba e mastro Colon si erano affrettati a issarsi sulle crocette dell’albero maestro per farsi un concetto esatto del paese circostante e per vedere se di lassù potevano scoprire la torpediniera, la sola che potesse inoltrarsi nel pericoloso labirinto.
L’altezza delle rupi non permise loro di spingere gli sguardi molto lontani, però verso il sud scorsero nettamente una nuvola di fumo ondeggiare sul luminoso orizzonte.
— L’incrociatore è là, — disse Cordoba. — Si è arrestato presso l’imboccatura del canale.
— E la torpediniera ove sarà andata? — chiese il mastro, che