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188 | Capitolo ventunesimo |
si apriva presso l’estremità del capo Corrientes, i due nuotatori scorsero la cannoniera degli insorti.
L’oscurità non permetteva di discernere il suo armamento nè il numero degli uomini che la montavano; era però di forme massicce e s’indovinava che non doveva essere d’un tonnellaggio limitato. Dalla sua ciminiera usciva un grosso pennacchio di fumo misto a qualche scintilla, la quale volteggiava in aria cadendo poscia, pari ad una lucciola, fra i paletuvieri ed i palmizi della vicina sponda.
Nessun fanale brillava a bordo, nè quelli regolamentari di prora, nè quello a luce bianca dell’albero, segno evidente che gli uomini che la montavano ci tenevano a non farsi scoprire prima della comparsa del Yucatan, onde piombare improvvisamente sulla povera nave della marchesa e forse mandarla a picco con un buon colpo di sperone.
— Sessanta o settanta metri, — mormorò Cordoba, misurando collo sguardo la distanza che lo separava dalla cannoniera. — Siamo a buon punto. —
Spinse innanzi il siluro, poi afferrò il filo che lo teneva unito alla scialuppa e si provò a tirare; sentendo una certa resistenza, fece col capo un gesto di soddisfazione.
— Preparatevi a prendere il largo, — disse a Quiroga.
— Si ritorna?... — chiese lo spagnuolo.
— Sì, ma il siluro sta per partire. —
S’accostò alla poppa del fuso e premette un piccolo bottone. Tosto si vide l’elica mettersi silenziosamente in moto ed il formidabile istrumento di distruzione partì, colla punta volta verso la cannoniera.
— Al largo!... — ripetè Cordoba.
I due uomini si misero tosto a nuotare rapidamente non più verso la sponda, ma in direzione della scialuppa.
Dopo poche bracciate, Cordoba si mise a gridare, con voce tuonante:
— Ohe!... Uomini della cannoniera!... Una torpedine vi manda all’aria!... Badate!...
— Cosa fate, signore? — chiese lo spagnuolo stupito.
— Cerco di salvare qualcuno di quei poveri diavoli, — rispose il tenente. — A me basta che salti in aria la cannoniera.
In quell’istante sul ponte della nave si udirono alzarsi urla di terrore:
— Una torpedine!... Una torpedine!...
— In acqua!... In acqua!...
— Aiuto!... La cannoniera salta!... —
Poi seguirono dei tonfi come se degli uomini precipitassero in mare.
Cordoba, con un vigoroso colpo di tallone uscì più di mezzo dall’acqua, urlando:
— Si salvi chi può!... Scoppia il siluro!... —