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180 | Capitolo ventunesimo |
Due marinai, due giovanotti dalle forme erculee e dai muscoli poderosi uscirono dalle file, mentre un terzo si affrettava ad accendere una lampada.
— Colon, — disse Cordoba. — Avanzati nella baia a piccolo vapore, adagio, adagio, senza far rumore. Tutti gli uomini a posto di combattimento ed i migliori puntatori al pezzo della torretta ed agli hotchkiss...
Ciò detto scese nel quadro di poppa seguito dai tre marinai, poi passò nella stiva ed aprì uno sportello che si trovava sotto le cabine. Tosto alla luce della lanterna apparvero, cacciati entro due lunghi incavi, difesi da ammassi di celluloide e da grosse sbarre di ferro che dovevano proteggerli contro un proiettile anche di grosso calibro, due oggetti scintillanti.
— Estraete uno di questi fusi, — disse Cordoba, volgendosi verso i marinai. – Badate a non urtare se non volete far saltare in aria l’Yucatan.
I tre marinai ne afferrarono uno e adagio adagio, con infinite precauzioni, lo trassero da quel nascondiglio.
Era quello un fuso in forma d’un sigaro avana, di ottone, lungo circa due metri e con un diametro di settanta od ottanta centimetri verso il centro. Era perfettamente liscio, senza la menoma intaccatura, a poppa però, riparate entro una specie di coda, si vedevano le pale di un’elica pure di metallo ed a metà si scorgeva, avvolto al fuso, un sottilissimo filo.
— Un siluro!... — esclamarono i marinai, con un brivido.
— Sì, miei cari, un ordigno terribile che contiene una carica di fulmicotone così potente da mandare in aria una corazzata, — rispose Cordoba, con un sorriso.
— Orsù, portatelo in coperta. —
I tre marinai afferrarono strettamente il formidabile arnese guerresco e con mille precauzioni lo fecero passare nel quadro, poi lo issarono sulla tolda.
Mastro Colon aveva fatto scendere un solido gherlino dal picco della randa.
Con pochi colpi di mano legò il siluro, lo spinse fuori dal bordo, poi lo fece calare nella piccola baleniera, che era stata condotta sotto la poppa.
— Due uomini di buona volontà nella scialuppa, — comandò Cordoba.
Poi volgendosi verso Padilla e Quiroga, i due soldati spagnoli, disse loro:
— Volete accompagnarmi?...
— Siamo ai vostri ordini, signore, — risposero.
— Andiamo ad affrontare la morte: badate.
— Siamo pronti, — dissero i due valorosi.
— Sta bene: Colon!...
— Tenente!...
— I remi?...