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174 Capitolo ventesimo

Ditemi, mio caro signor Del Monte, quanto vi ha dato Pardo per tradirci?...

— Per tradirvi?...

Cordoba, impotente a frenarsi, furibondo per la sfrontatezza del traditore, allungò una mano ed afferratolo pel colletto lo sollevò di peso, scuotendolo come se fosse un semplice ragazzo.

— Canaglia!... — gli urlò agli orecchi. — Ti appiccherò fra due minuti!...

— Sia, — rispose il cubano, che era diventato terreo. — Ma Pardo appiccherà voi e farà fucilare la marchesa. Ora uccidetemi, se l’osate!...

Cordoba aveva lasciato ricadere il cubano. A sua volta era diventato pallido e guardava il traditore con inquietudine, cercando di leggergli negli occhi la verità di quelle parole:

— Pardo mi appiccherà!... Pardo farà fucilare la marchesa!... — esclamò. — Tu menti!... Pardo è lontano e la marchesa si trova ormai ai cayos di S. Felipe!...

— Pardo è vicino, — rispose il cubano.

— Dove?...

— Non lo so, ma vi dico che è vicino e che presto vendicherà la mia morte.

— Tu cerchi d’ingannarmi. —

Il cubano alzò le spalle.

— Dimmi tutto o ti faccio scorticare!... — disse Cordoba.

— Nulla ho da aggiungere.

— Tu mi nascondi qualche cosa.

— È probabile.

— Allora parla.

— Sì, — disse il cubano, con un sorriso. — Parlerò, se lo vorrete, ma ad una condizione.

— Quale?...

— Che voi mi fate grazia della vita.

— Credi che la tua confessione valga la grazia della tua pellaccia!...

— Si tratta del vostro Yucatan, signore.

— Fulmini!... Del mio Yucatan!...

— Corre un grave pericolo.

— Continua.

— Voi non mi avete promesso di lasciarmi vivere, signor Cordoba.

— Vivere sì, ma la libertà no.

— Sia pure: a me basta che non mi appicchiate, — disse il cubano, mentre un lampo di gioia gli balenava negli sguardi. — È inutile che vi dica che io era ai servigi di Pardo e che il tradimento era organizzato...

— Lascia il tradimento; parlami del pericolo che può correre il mio Yucatan, — lo interruppe Cordoba.