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168 | Capitolo diciannovesimo |
— Mi cercavate forse?
— Sì, signore.
— Da parte di chi?
— Della signora marchesa del Castillo e del capitano Carrill.
— Per mille pesci cani!... Voi avete veduto la marchesa? Dove si trova?
— Ora sarà già giunta ai cayos di S. Felipe.
— A S. Felipe!... Alle isole?...
— Sì, signore.
— È forse fuggita dalle mani di Pardo?...
— Non ha avuta questa fortuna. È stata mandata colà per essere consegnata ad una nave americana.
— E quando giungerà quella nave? — chiese Cordoba, che era diventato pallido.
— Lo si ignora, credo però che fareste bene a tornare subito a bordo del Yucatan ed a salpare pei cayos di S. Felipe.
— È ciò che faremo subito, — disse Cordoba. — Sapete se Pardo tenterà qualche cosa contro l’Yucatan?
— Credo che stia organizzando una forte spedizione per cercare di prenderlo.
— Ah! La vedremo!... Quando avete lasciato il campo?
— Ieri sera alle undici, avendo dovuto attendere che tutti dormissero per fuggire.
— Speravate d’incontrarci?
— Se non qui, certo nei dintorni del fortino.
— Mangiate un boccone con noi, poi partiamo senza ritardi. Bisogna giungere ai cayos prima dell’arrivo della nave americana o la marchesa sarà perduta.
Sapete guidarci alla baia di Corrientes?
— Sono cubano della provincia di Pinar del Rio, perciò conosco tutte le coste occidentali dell’isola.
— Affrettiamoci. —
Fecero colazione senza perdere altro tempo, tagliarono alcuni pezzi di cinghiale che arrostirono onde si conservassero più a lungo, poi si misero subito in marcia dirigendosi verso il sud, onde evitare gl’insorti che occupavano il fortino e fors’anche i dintorni.
Durante la marcia il camerata di Quiroga informò Cordoba di quanto era accaduto alla marchesa e dei tentativi fatti da Pardo per farle cedere il carico del Yucatan, tentativi assolutamente vani come già i lettori sanno.
Durante tutta la giornata il tenente ed i due soldati marciarono con gran lena verso il sud, non facendo che delle brevissime fermate per riposare qualche po’.
Alla sera, dopo d’aver percorso oltre trenta chilometri attraverso a boschi senza fine ed a paludi, s’accampavano a breve distanza dal mare, in cima ad un poggio coperto di folte piante.