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166 | Capitolo diciannovesimo |
battimento, che dava piena ragione alle previsioni dello spagnuolo, alzò il fucile e fece fuoco.
Il vecchio cinghiale, interrotto così brutalmente nel suo pasto, s’alzò di scatto mandando un urlo acuto strappatogli un po’ dal dolore prodottogli dalle ferite ed un po’ dalla rabbia e vedendo la nube di fumo ondeggiare ancora fra le piante, si scagliò verso quella parte con una rapidità incredibile.
Lo spagnuolo lo attendeva per dargli il colpo mortale. Vedendolo a soli pochi passi, alzò il fucile, ma nel fare quell’atto urtò contro una liana ed il colpo partì in alto.
— Fuggite!... — gridò Cordoba.
Lo spagnuolo lo avrebbe ben volentieri obbedito se ne avesse avuto il tempo. Il cinghiale, che era stato solamente ferito dalla palla del lupo di mare, in un baleno gli rovinò addosso, atterrandolo e cercando d’azzannarlo.
— Aiuto! — gridò il povero soldato.
— Ci sono, — rispose Cordoba.
Aveva cacciato un’altra cartuccia nel fucile ed era balzato innanzi. Appoggiare la canna in un orecchio del cinghiale e fare fuoco fu la cosa d’un istante.
Lo sparo si confuse in un urlo, l’ultimo. L’animale, fulminato dal proiettile, era ruzzolato da un lato rimanendo immobile.
— Grazie, signore, — disse lo spagnuolo.
— Siete ferito? — chiese premurosamente Cordoba.
— No, ma se tardavate un solo istante non so come mi avrebbe conciato.
— Eh!...
— Cosa?
— Carrai!...
— I compagni del maschio?
— Un uragano!... —
La banda dei cinghiali, prontamente radunatasi, passava in quel momento attraverso la foresta a galoppo sfrenato, tutto fracassando sul suo passaggio e venne ad arrestarsi a cinquanta passi dai due cacciatori mandando dei grugniti minacciosi, poi fece un rapido dietro fronte e scomparve in mezzo agli alberi colla velocità di un treno ferroviario.
— Carramba! — esclamò Cordoba, respirando a pieni polmoni. — Credevo che tutti quei bestioni si gettassero su di noi per vendicare il vecchio maschio.
— Anch’io, — rispose lo spagnuolo. — Sono coraggiosi, nondimeno talvolta un nonnulla basta a spaventarli ed a metterli in fuga.
— Il diavolo se li porti e ci lascino far colazione tranquilli. Ce la siamo guadagnata mettendo a repentaglio la nostra pelle; abbiamo quindi il diritto di gustarla senza altre noie. Ah!... Se la marchesa fosse qui!... Come sarebbe contenta di questo pasto