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164 | Capitolo diciannovesimo |
— No: ascoltate!...
— Dei grugniti!... Vi sono dei cinghiali!...
— Stiamo in guardia; quegli animali hanno delle zanne d’acciaio e non temono l’uomo.
— Lo so, ma non è il momento di esitare. Nascondiamoci dietro questi cedri e prepariamoci a fare una buona scarica. —
Il lupo di mare ed il suo compagno, sapendo già che non vi era da scherzare con quegli animali, si cacciarono in mezzo ad un piccolo spazio racchiuso fra quattro enormi cedri che potevano, in caso di un attacco, servire di barriera ed attesero che la selvaggina si mostrasse.
I grugniti aumentavano ed i rami dei cespugli si agitavano in tutte le direzioni. Pareva che una banda numerosa fosse entrata nella macchia per cercare le succulenti radici che formavano il principale nutrimento di quegli irascibili e deliziosissimi — messi allo spiedo — animali.
— Hum!... — mormorò Cordoba. — Vi è il pericolo di passare un brutto quarto d’ora.
— Guardate!... — disse lo spagnolo. — Escono dalla macchia. —
Parecchi cinghiali, quindici o venti per lo meno, guidati da un vecchio maschio le cui setole erano ormai diventate grigie, erano usciti dirigendosi lentamente verso le rive della savana.
Erano tutti di grossa taglia e armati di lunghe zanne, che battevano l’una contro l’altra, producendo un rumore minaccioso e che suonava poco gradito agli orecchi dei due cacciatori.
— Aspettate che qualcuno si sbandi, — disse lo spagnuolo, abbassando prontamente il fucile di Cordoba. — Se facciamo fuoco in questo momento, li avremo tutti addosso e ci faranno a pezzi.
— Aspettiamo, — rispose Cordoba. — Quantunque la sia dura avere una fame d’antropofago e vedere tanti deliziosi prosciutti senza poterli gustare.
— Ci va di mezzo la nostra pelle, signore. —
I cinghiali, dopo essersi dissetati, cominciarono a disperdersi lungo le rive della savana. Alcuni si erano immersi nel fango rovesciando le canne palustri per mangiarne le radici, mentre altri si erano ricacciati fra le macchie.
Il vecchio maschio invece era rimasto sulla riva come si fosse messo in sentinella.
Cordoba e lo spagnuolo attesero un quarto d’ora, poi, quando videro che la banda si era già assai discosta, alzarono i fucili mirando il vecchio. Stavano già per far scattare il colpo, quando lo videro alzarsi bruscamente mandando un grugnito più forte del solito, rizzare le setole, agitare disordinatamente le lunghe orecchie, quindi scagliarsi verso un cespuglio che era poco lontano.
— Che ci abbia scorti? — chiese Cordoba, alzandosi.