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152 Capitolo diciottesimo

— Che ci costringerebbe forse ad un lungo soggiorno in questa niente affatto comoda galleria.

— E colla prospettiva d’un lungo digiuno, — aggiunse Cordoba. — Uno dei miei due biscotti è già sparito e sentirei il desiderio di sgretolarmi anche l’altro.

— Bisogna economizzare, signor tenente. Io ho ancora intatti i tre datimi dai marinai.

— Io non sono uno spagnuolo di razza pura, amico. Voi vi accontentate d’una sigaretta per colazione, d’una cipolla e d’una crosta di pane per pranzo, e per cena d’una serenata al chiaro di luna, ma io ho perdute le abitudini dei miei antenati.

Carrai!... Noi scherziamo come mozzi a terra, e non pensiamo che ogni ora che passa la nostra Capitana si allontana da noi e che per lei il pericolo aumenta!... Dove l’avranno condotta quei birbanti?

— Al campo di Pardo, sono certo di non ingannarmi.

— Sarà molto lontano di qui?

— Dieci o dodici ore di marcia; se si trova ancora sul margine della palude, di fronte all’ensenada di Cortez.

— Saprai condurmi colà?

— Lo spero, signore.

— Prima di tornare all’Yucatan voglio sapere cosa è accaduto della marchesa. Ho delle gravi inquietudini sul suo conto.

— La Capitana è donna energica e non cederà, signor tenente. Tenteranno di costringerla alla resa della nave, ma non otterranno da lei alcun risultato.

— Oh!... Di questo non dubito, però se ricorressero a dei mezzi estremi?... Gl’insorti hanno martirizzato di frequente gli ufficiali spagnuoli caduti nelle loro mani.

— È vero, ma Pardo non è crudele e non permetterebbe ai suoi uomini di commettere simili barbarie verso la marchesa.

— Lo voglio sperare, nondimeno vorrei andarmene presto di qui.

— Aspettiamo che calino le tenebre, signore. Se l’uscita della galleria non sarà guardata come io credo, non avendo gl’insorti alcun motivo per mettervi delle sentinelle, noi prenderemo il largo. Volete un consiglio? Chiudete gli occhi e cercate di dormire; questa sera non potrete farlo di certo, se dobbiamo prendere il largo.

— Lo accetto, se mi sarà tuttavia possibile di farlo, con tante inquietudini che mi turbano il cuore ed il cervello. —

Si ritirarono nella parte più lontana da entrambe le uscite e si sdraiarono al suolo, mettendosi accanto i fucili per essere pronti a qualunque evento.

Malgrado tante preoccupazioni, la stanchezza estrema la vinse, e se qualcuno si fosse introdotto nella galleria, avrebbe udito un sonoro russare.