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136 | Capitolo quindicesimo |
— Lo si vedrà più tardi, signor Bob. Intanto vi prego di arrendervi.
— Troppa premura, signor insorto. Il capitano Pardo può pazientare qualche po’.
— Niente affatto; ha molto fretta.
— E noi invece nessuna. Stiamo bene in questa galleria, molto meglio che voi; è fresca come una ghiacciaia, mentre voi vi arrostite come bistecche o come fenicotteri allo spiedo.
— Avete finito?
— Che cosa?
— Di chiacchierare.
— Buon Dio!... Siete un uomo così piacevole che ci trovo gusto a scambiare due parole.
— Vi dico che ho fretta e che mi preme assai di avervi prigionieri.
— Non avete che da entrare e venirci a prendere; vi avverto però che abbiamo ancora sette eccellenti fucili Mauser ed un bel numero di cartucce, tutte disposte ad entrarvi in corpo.
— Allora rifiutate di arrendervi? — disse l’aiutante di campo, stizzito.
— Almeno pel momento non ne abbiamo la voglia, però più tardi, chissà!... Capirete che non si può rimanere eternamente sottoterra, quantunque si goda una frescura deliziosa; tuttavia io mi ci trovo bene e vi rimarrei quattro o cinque settimane senza fastidio.
— Se a voi garba, stateci anche fino al termine della guerra, non m’importa.
— Ed allora perchè avete tanta premura?
— È la marchesa del Castillo che noi vogliamo! — urlò l’aiutante, la cui pazienza aveva raggiunto l’ultimo limite.
— Mi rincresce per voi e pel capitano Pardo, ma la marchesa si trova troppo bene fra i suoi marinai per cambiare compagnia e poi amerebbe meglio andarsene a bordo del Yucatan, piuttosto di ricevere l’ospitalità troppo pericolosa di bricconi della vostra specie.
— A noi brocconi!...
— Se non siete dei bricconi siete certo dei traditori, poichè vi siete alleati ai yankees a danno della vostra patria! — gridò Cordoba, cambiando bruscamente tono. — Avete nelle vene sangue spagnolo e combattete contro il vessillo spagnolo, canaglie!
— Invece di chiacchierare, arrendetevi.
— No!
— Vi costringeremo.
— Provatevi.
— È la vostra ultima parola?
— L’ultima; aggiungo solamente che se non vi ritirate vi caccio in corpo una palla.