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Una fuga prodigiosa 125

da temere — disse Cordoba, il quale continuava ad avanzarsi fra le tenebre colle braccia tese, per tema di rompersi il naso contro qualche ostacolo. — Se il concerto dura una mezz’ora ancora, agl’insorti non rimarrà altra consolazione che di salire sulla torre e di gridare a pieni polmoni il loro famoso motto: independencia o muerte.

— Credo che non ne avranno voglia, — rispose la marchesa. — Quando si accorgeranno della nostra scomparsa, diverranno idrofobi, mio caro Cordoba.

— È probabile, donna Dolores.

— Purchè non scoprano la galleria e ci prendano fra due fuochi prima che abbiamo il tempo di uscire da questa trappola!

— Che brutta sorpresa!... Speriamo però che gl’insorti continuino a divertirsi ancora un po’ a smantellare le muraglie del torrione e le merlature. Buono!... Che trombonate!... I negri devono essere contenti di tutto questo fracasso e... Oh... Badate!...

— Cos’hai, Cordoba?...

— La galleria scende rapida e mi pare che sia franato il terreno o la vôlta; sento sotto i miei piedi dei rottami. Tenetevi stretta alle mie spalle, donna Dolores.

— Non temere, Cordoba. C’è il soldato che mi sorregge. —

Il lupo di mare aveva rallentata la marcia e si avanzava con maggior prudenza.

Il passaggio sotterraneo cominciava allora a diventare difficile e fors’anche pericoloso. Il suolo si abbassava rapidamente, quasi bruscamente, come se in vari luoghi avesse ceduto e s’incontravano sovente dei rottami, dei macigni, degli ammassi di terra i quali minacciavano ad ogni istante di far cadere Cordoba e coloro che lo seguivano.

Talvolta poi degli ostacoli improvvisi arrestavano di colpo il drappello, producendo all’uno o all’altro delle lesioni, non potendo evitarli, in causa dell’assoluta mancanza della luce. Erano per lo più delle grosse radici che attraversavano la galleria e che opponevano una resistenza tale, da costringere Cordoba a far uso del coltello, oppure delle traverse di sostegno della vôlta che erano cadute e che erano rimaste penzoloni.

Carramba!... — brontolava il lupo di mare, a cui la pazienza faceva difetto. — Si direbbe che quei furfanti d’insorti hanno degli alleati anche sotto terra. Finirò col perdere qualche occhio o col rompermi il naso.

Dovevano ormai avere percorso tre o quattrocento metri, continuando ora a scendere ed ora a salire, quando il fuoco furioso degl’insorti improvvisamente cessò.

— Brutto segno, — disse la marchesa, che si era arrestata.

— Che sia ancora lunga questa galleria? — si chiese Cordoba, il quale cominciava a diventare inquieto. — Ne sapete nulla voi, amico?...