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Lotta coi ghiacci 249


– È almeno buona la carne?

– Puah! – fece il macchinista. – È di color bruno e sa di pesce rancido e di salvatico.

– Questi anfibi scemeranno rapidamente colle cacce accanite che fanno gli esquimesi.

– Sono ancora molto numerosi, signor tenente. E poi non è già nella Groenlandia che si fanno i grandi massacri. Bisogna andare nelle isole del mare di Behering. Là si fanno delle stragi orrende, tali anzi che il governo americano ha dovuto porvi un argine con delle leggi severe.

– Sono le foche orsine che si uccidono colà, è vero?

– Sì, signor tenente e non si trovano che su poche isole, alle Prebytoff e su quelle del Comandante. Nè più al sud, nè più al nord capita di vederne.

– È molto strano che quelle foche abbiano simili preferenze.

– E ciò ad onta che tutti gli anni i cacciatori facciano dei massacri spaventevoli.

Quelle foche, che vengono anche chiamate gatti marini, si riuniscono sulle spiagge di quelle isole verso la fine di maggio. Arrivano in branchi immensi, capitanati dai maschi e si accampano nei luoghi già precedentemente scelti da alcuni vecchi esploratori.

Da quel momento ogni rumore deve cessare sulle isole: si proibisce agli abitanti di fare fuoco anche contro i volatili e le volpi, per non spaventare gli anfibi.

Gli accampamenti sono assai curiosi a vedersi. I maschi più robusti prendono posto presso l’acqua, assieme alle loro femmine, più in alto, verso le rocce si radunano i giovani minori di tre anni, quindi più su ancora i vecchi che non hanno la forza di difendere le proprie mogli.

Fra i primi, i secondi ed i terzi vi sono delle zone neutre che tutti possono percorrere, ma guai se uno entra nell’accampamento dell’altro! Viene immediatamente assalito ed ucciso.

La legge americana votata nel 1858 ha stabilito che si rispettino le femmine ed i maschi superiori ai quattro anni.

I cacciatori quindi, giunta l’epoca delle stragi, si gettano fra le zone neutre, lasciano fuggire i maschi e le femmine del primo ac-