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246 Capitolo quarto

sfera, che nei giorni scorsi era sempre rimasta opaca, brillava d’un dolce splendore, mentre il sole si avvicinava al nord tuffandosi obliquamente, essendo prossimo il tramonto.

Un arco abbagliante, circondato da nuvolette rosse, brillava verso il settentrione, proiettando sul cielo riflessi d’oro e facendo scintillare le acque dei canali.

Il colore dei campi di ghiaccio e degli ice-bergs era meravigliosamente variato. Sul cielo smaltato d’oro dai riflessi del tramonto, essi spiccavano in violetto cupo; a oriente e ad occidente erano color delle ametiste, degli zaffiri e degli smeraldi, tinte che a poco a poco illanguidivano fino a diventare bianco-perlacee.

A mezzodì invece, i ghiacci che si rinserravano dinanzi alla nave, come se avessero voluto impedirle il ritorno, parevano d’argento greggio con qualche venatura d’oro fuso.

La Stella Polare, insensibile a quelle bellezze che solamente nelle regioni polari si possono ammirare, s’accaniva contro quegli ostacoli risplendenti delle più vaghe tinte che si possa immaginare.

La sua prora percuoteva fieramente i banchi, con fragori assordanti, spezzando, lacerando, sfondando. Staccava lastroni, li frantumava col proprio peso e li ricacciava indietro dove l’elice, turbinante, finiva per sminuzzarli.

Parte dell’equipaggio, stanco per quella lunga lotta, si era ritirato per prendere un po’ di sonno, molto difficile però, con quei continui colpi, a gustarsi, ma il giovane Duca ed i suoi ufficiali non avevano abbandonata la coperta.

Il giovane animoso, fra Cagni ed Evensen, comandava la manovra, additando i canali che si dovevano raggiungere ed incoraggiando tutti con la voce e con l’esempio.

Eppure, anche fra quelle pericolose manovre, si mostrava, come sempre, ilare, sereno, trovando il tempo di rivolgere una parola affabile a tutti, ad ufficiali ed a semplici marinai e ridendo di quei continui trabalzi che mandavano a gambe levate uomini e cani.

L’indomani la Stella Polare, che aveva rifatto il cammino pericoloso, passando dinanzi al Capo Forbes ed alla baia di Barter che si apre sulle coste orientali della Terra Alessandra girava la punta Stephens muovendo verso quella di Grant, che è la più meridionale.