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236 Capitolo terzo

zione di fare la nostra conoscenza, andremo a far le schioppettate contro i volatili.

Quelli almeno non sono molto diffidenti, anzi! –

Perlustrato il banco, i tre cacciatori fecero ritorno alla spiaggia, prendendo la via che conduceva alle capanne degl’inglesi.

Quando vi giunsero, S. A. R. e Cagni avevano terminato le loro osservazioni, le quali avevano dato per risultato che il Capo Flora si trovava a dieci minuti più ad est di quello che davano le carte geografiche schizzate dai precedenti esploratori.

Anche il dottor Cavalli era ritornato con una copiosa mèsse di piante polari e le guide con parecchi uccelli che avevano uccisi presso i banchi di ghiaccio.

Fatta la colazione, abbondante come al solito, l’equipaggio norvegese, aiutato dalle guide, diede principio allo scarico dei viveri che dovevano servire di riserva nel caso che la spedizione fosse stata costretta a ripiegare verso il Capo Flora.

Casse, cassette, barili, furono ammonticchiati nelle scialuppe e sbarcati sul margine del banco di ghiaccio, da dove le guide, aiutate da alcuni marinai, li trasportavano nella capanna di Jackson, destinata come magazzino della spedizione.

La temperatura, non ostante la presenza dei ghiacci, era così dolce che le guide, abituate ai freddi alpini, lavoravano in maniche di camicia, non senza stupore dei norvegesi i quali credevano che quegli uomini, nati nei climi tiepidi della regione italica dovessero aver paura dei geli polari.

All’indomani, mentre S. A. R. ed i suoi ufficiali si recavano a fare delle fucilate contro alcune foche che erano comparse presso il promontorio, le guide ed i marinai continuarono lo scarico dei viveri. Casse e barili di carni conservate, di biscotto, di frutta secche, di limoni destinati a combattere lo scorbuto, di carni salate, di bottiglie di vino e di liquori, e sacchi di carbone venivano ammucchiati, in bell’ordine, nella capanna trasformata in magazzino.

Non furono dimenticate nemmeno le armi e le munizioni, nè le stufe, nè le coperte, nè le tende, onde la spedizione, nel caso che dovesse perdere la nave, potesse trovare ogni cosa senza dover ricorrere alle provviste lasciate dagl’inglesi.