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224 Capitolo secondo


Messe in acqua le scialuppe, S. A. R. ed i membri della spedizione, impazienti di posare i piedi su quella terra polare, la prima che calcavano da quando avevano lasciata l’Italia, sbarcarono dinanzi alle capanne della spedizione Jackson.

Prima cosa che attrasse la loro attenzione fu una carta, attaccata sulla parete di una delle casupole, con la quale si avvertiva la spedizione che la nave baleniera la Cappella, sarebbe ripassata il 15 agosto per prendere le lettere che i membri della Stella Polare avessero creduto di lasciarvi.

Come si disse, la Cappella era stata inviata dal governo norvegese alla Terra di Francesco Giuseppe a cercare la spedizione Wellmann, della quale non si aveva avuto più notizie, ma che si supponeva si trovasse occupata ad esplorare le spiagge del Canale Britannico.

Le capanne erette dalla spedizione di Jackson, la stessa che aveva raccolto Nansen ed il suo compagno Johansen, di ritorno dalla loro famosa esplorazione, erano deserte. Pareva che più nessuno le avesse visitate dopo la partenza degl’inglesi e dopo l’arrivo della Cappella.

Più che capanne erano baracche informi, costruite in legno e tela da vele, sufficienti però a riparare i naufraghi che le tempeste od i ghiacci avessero costretto a cercare rifugio al Capo Flora.

Gl’inglesi vi avevano lasciato provviste copiose, consistenti in the, cioccolata, biscotti, carni conservate; più armi, munizioni, libri, disegni, carte da giuoco, istrumenti astronomici.

Mentre il Duca e Cagni, dopo visitate le capanne e percorso un tratto di spiaggia, inoltrandosi sui banchi di ghiaccio che si estendevano fra la riva e le scogliere, cominciavano subito le loro osservazioni di gravità, di longitudine e di latitudine, facendo uso d’un orizzonte artificiale, le guide e gli altri ufficiali esploravano i dintorni, sparando fucilate contro i numerosi uccelli marini.

Il tenente Querini, soprattutto, abilissimo cacciatore, ne faceva cadere in gran numero, menando strage di urie, di gazze marine e di pinguini.

Le guide invece si erano subito arrampicate su per le rocce, con la speranza di trovare qualche orso bianco, ma non riuscirono invece che a distinguere ad una grande distanza, sdraiati in prossimità