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La scoperta della Terra di Francesco Giuseppe 219

quindi l’isola Hohenloe, poi la Terra d’Austria della isola Rodolfo, spingendosi fino al Capo Fligety a 12° di lat. e creduto d’intravedere più al nord delle montagne chiamandole Terra di Petermann e quindi altre ancora chiamate Terre del Re Oscar.

Come si vedrà in seguito queste due terre non esistevano affatto e doveva spettare alla spedizione italiana accertare la loro inesistenza.

Dopo Payer il signor De Bruyne, col Wilhelm Barentz intraprendeva l’esplorazione di quel vasto arcipelago, toccando l’isola Northbrook il 7 settembre del 1879, isola sulla quale si trova il Capo Flora, prima mèta della Stella Polare.

Quindi lo segue il signor Leight Smith, a bordo dell’Eira, che in questo viaggio delinea meglio la Terra Alessandro e fa numerose raccolte zoologiche, botaniche e geologiche di molto interesse.

Nel 1894 il signor Jackson sbarca al Capo Flora, dove costruisce due capanne provvedendole di viveri, di armi, di coperte, di carbone, e vi sverna, ma l’anno dopo è costretto a far ritorno in Norvegia.

Nel 1896 a bordo del Windword ritorna alla Terra di Francesco Giuseppe dietro preghiera del signor Harmsworth, per andare in cerca della spedizione di Nansen.

Studia ed esplora tutto il bacino orientale completando le ricerche di Payer e di Leight Smith ed è così fortunato da raccogliere Nansen ed il suo compagno Johansen.

Ma molto ancora rimaneva da scoprire, e doveva toccare all’illustre norvegese.

Questo ardito esploratore passò un inverno intero in quelle regioni, dopo il suo abbandono del Fram, in compagnia del suo fedele Johansen, il quale divise con lui le fatiche, i patimenti ed i pericoli.

Questi ultimi furono i veri Robinson della Terra di Francesco Giuseppe, sulla quale rimasero dal 26 agosto del 1895 al 19 maggio del 1896, ossia fino al loro incontro con la spedizione comandata da Jackson.