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204 | Capitolo settimo |
– Che abbiamo trovato il famoso mar libero?... – chiese il tenente, ridendo.
– Non dovrebbe trovarsi qui, signore, bensì al nord delle isole americane, al di là del canale di Robeson.
– E chi lo ha veduto?...
– Quantunque io abbia i miei dubbi sul mare libero che esisterebbe intorno al polo, molti viaggiatori hanno asserito d’averlo scoperto. Kane, su riferta del suo mastro d’equipaggio, il Morton, ha pel primo affermata l’esistenza del mare libero, incontrato al di là d’un immenso campo di ghiaccio, lungo cento e ottanta chilometri, e dove le acque avevano una temperatura di 2° 26 sopra zero, mentre il freddo esterno toccava i 46° sotto lo zero. Ha inoltre affermato che quel mare aveva maree regolari che attestavano la sua ampiezza. Dopo Kane è la volta di Parry, il quale raccontò al suo ritorno, d’aver viaggiato sopra ghiacci che diventavano sempre meno spessi, di passo in passo che s’avanzava verso il nord. È da allora che nacque la credenza di una grande corrente d’acqua tiepida, girante attorno al polo, corrente ammessa da scienziati di vaglia come il Maury, il Peterman, il Behm, ed altri.
– Ma i balenieri non credono a questo famoso mare libero, è vero?
– No signore, perchè noi non l’abbiamo mai veduto.
– Me lo avete detto ancora, signor Evensen, pure qualche cosa ci deve essere di vero, e fino a prova contraria non si può respingere l’esistenza di quella grande corrente.
– Oh no!... Il Fram ha provato l’influenza di quella corrente.
– E anche la Jeannette, la quale, al pari del Fram è stata trascinata, assieme ai ghiacci che la tenevano prigioniera, sempre verso ponente, con tendenza ad avvicinarla al polo. È una cosa importante da studiarsi, e tutte le Società geografiche dovrebbero riunirsi a quella di Filadelfia e stabilire, in diverse isole polari, delle stazioni d’osservazione. In tal modo potrebbesi studiare anche la direzione dei venti e chiarire molti fenomeni che sono ancora ben poco noti.
– L’idea di stabilire una rete di osservatori intorno al polo, non è nuova, signor tenente, – disse il capitano. – Il signor Carlo Weiprecht, uno degli esploratori della Terra di Francesco Giuseppe, l’aveva già proposta nel 1882.