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Gli orrori delle regioni polari 157

gran numero d’isole e di coste, molte altre ancora ne rimangono da scoprire.

In quello sterminato oceano che bagna contemporaneamente le coste dell’Europa, dell’Asia e dell’America, le isole vi si trovano in non piccolo numero. Ad ogni viaggio si può dire che nuove terre vengono scoperte. Ora non sono che semplici isolette, ora non sono che rocce colossali coperte eternamente di neve, ma talvolta sono isole immense che si presentano improvvisamente dinanzi agli sguardi meravigliati dei naviganti.

Quante ve ne sono ancora da scoprire? Chi potrebbe dirlo? Il freddo le protegge contro gli occhi scrutatori dei marinai, ed i ghiacci le nascondono gelosamente.

Il polo non si lascia rapire la preda e si direbbe che non tollera nel suo bianco regno che gli uccelli marini, le foche, le morse, gli orsi bianchi e le gigantesche balene.

Gli sforzi degli esploratori hanno aperto delle grandi brecce fra quell’immensa calotta di ghiaccio, che rinserra quel punto misterioso dove si dovrebbero riunire tutti i meridiani della nostra terra, ma non bastano. Non è il più che è stato fatto; molto resta ancora da farsi.

I maggiori ostacoli si trovano appunto presso il polo; e quali ostacoli! Non è un semplice anello di ghiaccio che rinserra quel punto che dovrebbe servire di perno al nostro globo; è una vera barriera di mille e forse più miglia di ghiaccio compatto, irto di montagne spaventose, che si spostano incessantemente, che si premono le une con le altre, che si urtano, che diroccano con scrosci orrendi e con detonazioni paragonabili allo scoppio simultaneo di centinaia di cannoni.

Nessuno, se non si è spinto fra le onde dell’oceano Artico, può farsi un’idea delle scene tremende che offrono quei campi e quei monti di ghiaccio. La più sbrigliata fantasia non riuscirebbe a crearsi, nemmeno lontanamente, simili spettacoli.

Durante il brevissimo estate, il quale non dura che pochi mesi, due e molto di rado tre, i ghiacci non sono compatti. Il calore del sole, che mai tramonta durante quel tempo, spezza i banchi, senza scioglierli però.