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152 | Capitolo primo |
riportando numerose collezioni botaniche e geologiche; nel 1861 re Oscar di Svezia e Norvegia allestisce a sue spese una nuova spedizione composta di due navi e la manda, assieme a Nordenskiold, il futuro scopritore del passaggio del nord-est, a perlustrare i mari Artici.
Nel 1863 il capitano Ming circumnaviga lo Spitzbergen, rivede la terra di Gillis, che si credeva scomparsa, poi le isole Barentz, quindi quella di Hope, ma i ghiacci gli impediscono di continuare le sue scoperte.
Nel 1868 la Germania allestisce una nave al comando del capitano Koldowely e la manda a esplorare l’oceano Artico, arrivando fino all’80° 13’ di latitudine, al nord dello Spitzbergen.
L’anno seguente la stessa nave, unitamente all'Hansa, riparte e mentre la prima va ad esplorare le coste groenlandesi, l’altra, sbattuta dai venti e dalle onde, va a rompersi sulle coste di Jan Mayen e l’equipaggio si salva miracolosamente su di un banco di ghiaccio, percorrendo ben mille e cento miglia.
Nel 1872 il capitano Tobiesen si spinge verso l’isole Cherie, dove viene imprigionato dai ghiacci. Passa l’inverno in mezzo alle nevi, col figlio e due soli marinai, essendo stati gli altri trasportati verso la costa siberiana dai ghiacci galleggianti, e al ritorno della primavera muore di scorbuto, assieme al figlio.
Gli altri due, morenti di fame, vengono raccolti in pieno mare e salvati da una nave russa.
Seguono poscia Leigh Smith, David e Gray, con poca fortuna, poi la crociera del Cisbar comandato dal luogotenente Payer, il futuro scopritore nella Terra di Francesco Giuseppe, in unione al signor Weyprecht, la quale si limita a fare osservazioni sui ghiacci verso il 78° di latitudine.
Nel 1872 Payer, al comando del Tegetthoff, salpa nuovamente per le regioni nordiche, risoluto a spingersi molto innanzi.
È una delle ultime, ma anche delle più fortunate spedizioni.
Al 76° 30’ di latitudine la nave viene bloccata dai ghiacci, non ostante tutti gli sforzi del suo equipaggio e per lunghi mesi si lascia trasportare dalla deriva, prima verso greco, poi verso maestro.
Il crudo inverno che ha recato tanti danni all’equipaggio passa,