Pagina:Salgari - La Stella Polare.djvu/147


Addio Europa! 139

prima di farli condurre a bordo, aveva voluto farglieli provare sotto le slitte, anche per insegnargli il modo di servirsene. Le prove erano riuscite soddisfacenti, malgrado la irrequietezza indiavolata di quelle bestie, un po’ indocili e difficili a obbedire, sia alle briglie, sia alla frusta, sia alla voce dei padroni.

Intanto a bordo s’erano preparati i canili per ricevere quei numerosi ospiti a quattro gambe. La cosa non era stata facile però, e S. A. R. ed i suoi aiutanti avevano dovuto sudare non poco ad allogarli tutti.

Tuttavia l’alloggio fu disposto in modo conveniente, sulla coperta della Stella Polare, non essendovi la possibilità di collocarlo sotto, in causa dell’ingombro del carico.

Nei primi giorni regnò non poca confusione a bordo, con tanti animali. Quei poveri cani, non abituati a navigare, parevano spaventati di trovarsi su quella nave che subiva, anche in porto, delle ondulazioni, e si ribellavano ai marinai che volevano rinserrarli nei canili, scappando ora a prora ed ora a poppa.

Imbarcati i cani, la Stella Polare rinnovò le sue provviste di carbone, circa duecentocinquanta tonnellate e prese a bordo altre numerose casse, contenenti per lo più vesti di pelle di foca e un gran numero di scatole inviate da S. M. la Regina e che dovevano serbarsi per le grandi solennità. Inoltre furono imbarcate anche diverse casse di libri, pure inviate da S. M., la quale aveva avuto il gentile pensiero di donare allo Stato Maggiore una piccola Divina Commedia, ed ai marinai ed alle guide alpine dei libri di preghiere.

Gli ultimi preparativi venivano intanto spinti alacremente innanzi. A bordo tutti lavoravano febbrilmente, S. A. R. compreso, il quale non si faceva distinguere dagli altri, con grande stupore della popolazione.

La cosa pareva molto strana a quei buoni russi, abituati a vedere i loro principi a comandare e farsi obbedire, ma S. A. R. ne rideva di cuore ed a coloro che gli chiedevano come non si limitasse a ordinare, rispondeva bonariamente:

– Cosa volete?... Io non ho un segretario! –

S. A. R. durante quei dodici giorni, aveva però fatte anche fre-