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82 E. SALGARI

formidabili predatori che non lasciano mai le colonne dei bisonti nelle loro emigrazioni, pronti a piombare sui ritardatari o su quelli che si sbandano, per farli a brani.

D’ordine del capo-treno, i lumi furono mantenuti accesi durante la notte, e parte del personale vegliò sulle piattaforme dei carrozzoni, con le rivoltelle a portata di mano, non già perchè temessero un assalto da parte dei ruminanti, ma perchè potevano essere attaccati da qualche banda di indiani: non era infatti improbabile che qualche reparto di Apaches o di Navajoes indipendenti seguisse la colossale emigrazione.

Non fu che verso le sei del mattino, quasi un’ora dopo la levata del sole, che i pigri animali si decisero a riprendere le mosse, con una lentezza così esasperante da far temere che la fermata del treno dovesse prolungarsi tutta la giornata e anche la notte successiva.

Le colonne si organizzavano a poco a poco, si fermavano a brucare le saporite erbe dei buffalo-grass, poi attraversavano i binari coi maschi sempre sui fianchi.

Parecchi minatori erano scesi dai carrozzoni armati di rivoltelle.

Blunt e l’ingegnere avevano caricate le loro carabine, splendide armi di fabbrica inglese, di lunga portata, e si erano affrettati ad imitarli, poichè desideravano offrire a miss Annie, per colazione, una lingua di bisonte, un piatto veramente da re, apprezzato soprattutto dai cacciatori della prateria, ed un filetto di gobba pel pasto serale.

— Faremo un massacro, — disse lo scrivano, con accento tragico.

- Non tanto fuoco, amico Blunt, — disse Harris. — Non sempre i bisonti si lasciano fucilare senza proteste. Guardatevi anzi dalle loro corna e tenetevi pronto a rifugiarvi sui carrozzoni.

I bisonti avevano operato una conversione affinchè le loro colonne non venissero disturbate, e non sfilavano più a breve distanza dal treno. A poco a poco si erano allontanati e tagliavano la linea ferroviaria mezzo chilometro circa più all’Est; era quindi necessario che i cacciatori percorressero un bel tratto, specialmente quelli che avevano soltanto delle rivoltelle.

Una mezza dozzina di minatori e due o tre cow-boys armati di buoni rifles di lungo tiro, si erano uniti all’ingegnere ed allo scrivano, poichè volevano anche essi assaggiare un buon pezzo di bisonte.

Miss Annie, dopo non poche preghiere da parte del fidanzato, si era rassegnata a rimanere sul terrazzino del suo carrozzone, quantunque avesse vivamente desiderato prendere parte a quella caccia emozionante e non priva di pericoli: era infatti una valente tiratrice che aveva fatto già le sue prove contro la grossa selvaggina del Gran Cañon, in compagnia di suo padre.