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LA SOVRANA DEL CAMPO D'ORO 81


L’arrivo improvviso del treno non aveva affatto scombussolate le linee dei bisonti. Solamente i maschi, con una rapida mossa, si erano disposti sui fianchi della colonna, per proteggere le femmine ed i vitelli, e guatavano ferocemente, coi loro occhi tetri, la macchina che sbuffava e fischiava.

— Quanti animali! — gridava Blunt, che pareva impazzisse per la gioia. — Signor Harris!... Miss Annie!... Le carabine!... Le carabine!...

— Non abbiate fretta, amico, — disse l’ingegnere. — Credete che questa colossale emigrazione cessi fra un paio d’ore? Può durare giorni interi, mio caro. Avremo tempo di fare qualche colpo.

— Un colpo!... Eh!... Che dite, signor Harris?

— Che cosa vorreste farne di queste masse di carne? Il capotreno si rifiuterebbe di caricarveli e i soli indiani ne godrebbero.

— Che i pelli-rosse seguano questi animali?

— Non tenderanno a mostrarsi, — rispose Harris. — Dove c’è il bisonte si trova sempre l’indiano. È una emigrazione assolutamente straordinaria per questi tempi. Mi avevano detto che ormai non avvenivano che a rarissimi intervalli e non così immense.

— E dove vanno tutte queste bestie? — chiese Blunt.

— Al Sud per ora, poi torneranno al Nord. Svernano qui, poi, quando giungono i grandi calori e la siccità distrugge le alte erbe, risalgono verso le terre dei possedimenti britannici, dove gl’indiani credono che scompaiano per sempre per recarsi nel paradiso verdeggiante lel Grande Spirito.

— E non vi è pericolo che assalgano il treno? — chiese Annie.

— Può darsi, però questi carrozzoni sono troppo pesanti per venire rovesciati. E poi il macchinista conosce un mezzo infallibile per allontanarli.

— Fischiando? — chiese Blunt.

— Con l’acqua bollente della macchina, — rispose Harris. — È già notte: andiamo a pranzare, e domani, se vorrete, mio caro Blunt, tireremo qualche fucilata. Guardate, anche i bisonti cominciano a sdraiarsi attraverso i binarî. Sono stanchi, e non riprenderanno la marcia prima dell’alba.

— Vedersi dinanzi tanti animali e non dar loro la caccia!... — esclamò lo scrivano.

— Vi rifarete domani. Non ci lasceranno continuare la marcia tanto presto.

Anche i viaggiatori degli altri carrozzoni cominciavano a ritirarsi, certi di ritrovare il giorno seguente quegli enormi animali.

Tutto il settentrione era coperto di bisonti; non era quindi da temere che se ne andassero senza ricevere prima un saluto.

In lontananza si udivano le urla lugubri dei lupi, quei