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6 E. SALGARI

poco non corse il pericolo di diventare la moglie d’un piantatore delle Antille, negro come lo zio Tom e brutto come una scimmia africana, che aveva spinto l’asta fino a 400.000 lire? Non fu salvata che all’ultimo momento, da un bianco cavalleresco, molto ricco, cui spiaceva che quella bellissima fanciulla finisse tra le mani d’un negro.

La pagò mezzo milione, ma il matrimonio fu felice1.

Quello però che aveva messo in orgasmo la gioventù californiana non era l’avviso della prossima estrazione della lotteria, bensì la persona che ricorreva a quello strano mezzo per avere una dote ed anche un marito che poteva essere o brutto, o vecchio, o gobbo.

Tutti conoscevano miss Annie Clayfert, una fanciulla d’una bellezza meravigliosa, un po’ eccentrica, che cavalcava da mane a sera attraverso le più popolose vie di S. Francisco, facendosi ammirare, per la ricchezza e la stravaganza dei vestiti e per la sua impareggiabile grazia d’amazzone.

Fino a poche settimane prima che comparissero quei manifesti era stata ritenuta da tutti ricchissima.

Si diceva che suo padre possedesse delle miniere d’oro nell’Arizona, e perciò l’avevano battezzata col soprannome di Sovrana del Campo d’Oro, ed il lusso che fino allora aveva sfoggiato l’elegante fanciulla pareva dar ragione a quelle dicerie.

Aveva abitato in uno dei più splendidi palazzi, situati nella parte più centrale della città; aveva avuto un bel numero di servi, cavalli di gran valore, un piccolo yacht montato con gran lusso... poi un brutto giorno aveva venduto tutto, aveva congedata la servitù e si era ritirata nella città mobile, in uno di quei graziosi sì, ma modesti carrozzoni che formano il sobborgo di Cartown, non conservando che una vecchia serva negra ed il suo cavallo favorito.

Che cosa era dunque avvenuto? Quale disgrazia aveva colpito la Sovrana del Campo d’Oro per precipitarla dalla ricchezza nella miseria? Quale catastrofe imprevista aveva distrutto le miniere che suo padre possedeva e sfruttava nei lontani territori dell’Arizona? Nessuno aveva potuto dare qualche spiegazione, poichè la fanciulla non si era confidata con chicchessia.

Quattro giorni dopo aver lasciato il palazzo e aver liquidato quanto possedeva, le pareti della città si erano coperte di quei manifesti e ventimila biglietti, a cinque dollari l’uno, erano stati messi in vendita ed esauriti completamente in meno di ventiquattro ore.

Tutta la gioventù di San Francisco aveva comperato con furore disputandosi accanitamente gli ultimi biglietti, che erano saliti a cinquanta dollari l’uno. Perfino dei negri, e ve n’erano molti a San Francisco, ne avevano comperato, colla speranza di aver per moglie

  1. Storico.