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LA SOVRANA DEL CAMPO D'ORO 73


— Cercheremo di sbarazzarvi di quel negro. I soldati lo inseguono e non torneranno a mani vuote.

— Purchè quei banditi non posseggano dei cavalli, — disse Harris.

— Ah!... Non avevo pensato a questo! — esclamò l’ispettore. — Quei miserabili non andranno però molto lontano e, se non varcheranno la frontiera messicana, presto o tardi cadranno nelle nostre mani e noi li appiccheremo senza fare risparmio di corda. By god!... E’ stata una vera fortuna che noi siamo giunti in tempo.

— Dunque voi sapevate che quei banditi ci aspettavano qui? — disse Annie.

— Una donna coraggiosa ci aveva avvertiti, tre ore or sono, che la stazione era stata invasa dai briganti.

— Chi? — chiesero all’una voce Annie, Blunt ed Harris.

— La moglie dell’impiegato telegrafico. Mentre i banditi legavano suo marito, la brava donna, che si trovava in una stanza attigua, saltò dalla finestra, insellò silenziosamente un cavallo e galoppò fino a Kramer.

— E’ quella che vi seguiva? — chiese Annie.

— Sì, miss, — rispose l’ispettore. — E’ la seconda volta che salva un treno da un attentato. Signori, odo fischiare in lontananza. Fra dieci minuti riprenderete il vostro viaggio verso l’Est.

In quel momento alcuni soldati, infangati e trafelati, giunsero sul binario, sbucando da una macchia di magnolie selvatiche.

— Ebbene? — chiese l’ispettore, movendo verso di loro.

— Fuggiti, signori, — rispose un sergente. — Avevano i cavalli nascosti in un cañon e si sono allontanati al galoppo.

— Li riprenderemo più tardi, — disse l’ispettore. — Alla stazione, signori!... Il treno sta per giungere.


CAPITOLO X


Una emigrazione di bisonti


Cinque minuti dopo, il treno entrava, con fracasso, sotto la piccola tettoia della stazione, per far proseguire i viaggiatori verso le selvagge regioni dell’Arizona.

Harris, lo scrivano e miss Annie avevano subito preso posto in uno scompartimento riservato, mentre i loro compagni di viaggio, per la maggior parte minatori che si recavano nei placers del Gran Cañon del Colorado, prendevano d’assalto gli altri.

Alle 7,40 il treno di soccorso lasciava Rogers filando a tutto