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LA SOVRANA DEL CAMPO D'ORO 57


— Sì, tu sei un salteador, — ripetè la voce di prima, — e ti accuso pubblicamente.

— Avanzati dunque e lanciami l’accusa in viso!...

— Eccomi!...

Un uomo si era aperto il passo fra i bevitori. Non era un messicano, bensì uno yankee di forme massicce, oriundo irlandese, a giudicare dalla sua capigliatura rossastra ed ispida. Aveva impugnato uno di quei terribili coltelli lunghi un buon piede, chiamati bowie-knife, usati dagli americani e dai cow-boys delle regioni occidentali della grande repubblica americana.

— Tom Connaugh!... — esclamarono i bevitori, lasciandogli il passo.

— Sì, Tom Connaugh, il minatore, che si propone di dare una dura lezione a quel ladro delle grandi strade che ha la pretesa d’imporsi a tutti, — urlò l’americano. — Poi mi occuperò dei negri che devono essere suoi complici.

— Comincia dunque da me, — disse Simone, facendosi innanzi. — Vuoi che facciamo una partita a pugni? I miei varranno meglio del coltello.

L’americano si era fermato, guardando con sorpresa il negro: gli sembrava impossibile che quella pelle nera potesse avere tanta audacia. Anche gli altri bevitori non avevano frenato un grido di stupore.

Josè Mirim, con la navaja sempre impugnata e la mano sinistra puntata sul fianco, aspettava tranquillamente che l’americano avesse scelto il suo avversario.

Ad un tratto lo yankee aprì la bocca, come se volesse dire qualcosa, e proruppe in una risata clamorosa.

— Ah!... Ah!... Ah!...

I bevitori vi avevano fatto eco.

Il Re dei Granchi era diventato ancor più grigiastro in volto, mentre un lampo feroce gli balenava negli occhi.

— È troppo!... — esclamò. — Finiscila, immondo caimano, o ti stritolo!...

A quella sanguinosa ingiuria, l’americano aveva cessato di ridere. Un negro che si permetteva di dargli dell’immondo caimano! Era il colmo.

— Ah!... Brutta scimmia!... — urlò facendosi rosso. — Ti farò a pezzi!... Del vaquero mi occuperò poi.

— Vi aspetto, — rispose tranquillamente Josè Mirim, levandosi da un taschino un sigaro ed accendendolo.

— Vedremo se allora sarete in grado di affrontare quell’uomo, — disse Simone, mettendosi prontamente di fronte all’avversario.