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LA SOVRANA DEL CAMPO D'ORO | 51 |
rarvi con me e guastarmi gli affari. Un po’ di buon piombo calmerà la passione che vi avvampa nel cuore.
— Spiegati meglio, padrone, — dissero Sam e Zim, ad una voce.
— Più tardi, quando il treno si fermerà. Continuate pure la vostra partita e lasciatemi, per ora, tranquillo.
Mente i cinque negri, felici di averne avuto il permesso, riprendevano il giuoco, il Re dei Granchi accese un grosso sigaro e, rovesciandosi sulla poltrona, si immerse nuovamente nei suoi pensieri.
Quattro ore dopo, il treno entrava fragorosamente nella stazione di Mojave, una delle più importanti di quella lunghissima linea, perchè di là si stacca un tronco che da una parte va a Los Angelos per poi allacciarsi con le linee del Messico, e dall’altra raggiunge Santa Barbara, sulla rive dell’oceano.
In quell’epoca non era che un agglomerato di casette e di capanne, costruite per lo più con tavole d’abete; pure aveva qualche albergo fornito di certe comodità e soprattutto un bel numero di taverne, frequentate per lo più da vaqueros, fra i quali non era difficile trovare anche dei salteadores o dei compadres, i briganti delle campagne californiane e messicane.
— Ci siamo, padrone, — disse Sam, preparandosi a prendere le valige.
— Adagio, — rispose Simone. — Uno dei miei negri rimanga qui, a guardia dei nostri bagagli, e tu, Zim, prendi invece quella cassetta di legno. Bada di non urtare in qualche luogo. Potresti saltare in aria, e noi insieme con te.
— Che cosa vi hai messo dentro, padrone? — chiese il negro spaventato.
— Ciò non ti riguarda, per ora. Aspettate un momento.
Alzò con precauzione le tende e guardò fuori.
Alcune persone, americani dell’Ovest e messicani, scendevano dal treno, fra le grida dei facchini che accorrevano da tutte le parti ed i fischi stridenti delle macchine.
— Eccoli là, — mormorò il Re dei Granchi, stringendo le pugna. — Annie, l’ingegnere, e quell’imbecille di Blunt. Domani sera mi saprete dire qualcosa di ciò che sto apparecchiandovi.
Attese che i viaggiatori fossero usciti, poi scese a sua volta, seguìto dai quattro negri, mentre il quinto rimaneva a guardia delle valige.
— Presto, Sam; conducimi in un luogo dove potremo trovare della gente di fegato. Vaqueros, leperos o compadres poco monta, purchè siano uomini risoluti.
— Ne troveremo finchè vorrai, padrone, — rispose il negro. — Chissà che non incontri anche delle vecchie conoscenze.