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38 E. SALGARI

stralia, — rispose mastro Simone, furioso, — ed io ho perduta miss Annie, la Sovrana del Campo d’Oro.

— Come!... Non l’avete vinta all’asta? — chiese Zim.

— Stupido!... Forse che sarei qui a chiacchierare con un pappagallo par tuo?

— L’avete perduta, dunque? — chiese Sam.

— Hanno ubriacato anche me, ma, per tutti i granchi del mondo, avrò la pelle di quel gaglioffo, che mi ha giuocato un così brutto tiro, se non è partito per l’Australia.

— Inseguitelo.

— Prima di quel giovanotto vi è qualche cosa d’altro che mi preme di più. Ah!... Crede quell’Harris che mi rassegni!... S’inganna: dovessi perdere perfino l’ultimo mio dollaro, gli riprenderò la Sovrana del Campo d’Oro. Ho giurato che sarebbe diventata mia moglie e lo sarà.

— Non la rimetterà certo all’asta, — disse Zim.

— Tu sei un cretino, — disse il Re dei Granchi. — Bisognerebbe cambiarti la testa, giovanotto mio. Imbarchiamoci, e vedremo se accetterete di entrare ai miei servigi.

Entrarono nella scialuppa ed il Re dei Granchi diede ordine ai suoi uomini di seguire la costa, in direzione di Cartown.

— Che cosa vi rende il vostro mestiere? — chiese Simone, quando l’imbarcazione fu lontana dalla spiaggia.

— Non si guadagna molto sul quai, lo sapete, mastro Simone, — disse Sam. — Certi giorni è difficile racimolare anche un dollaro.

— Siete uomini di mano lesta?

— Lo credo, — rispose Zim, ridendo e mostrando le sue braccia muscolose.

— Sapete adoperare le armi?

— Sono un discreto tiratore, — disse Sam. — Un tempo ero servo d’un cacciatore della Sierra Nevada.

— Ed io so adoperare bene la rivoltella, — disse Zim.

— Badate che io voglio avere ai miei servigi gente risoluta e priva di scrupoli, che pagherò come un principe.

— Siamo ai vostri ordini, padrone, — risposero i due negri.

— Vi offro cinquanta dollari al mese ed il vitto. Accettate? — chiese mastro Simone.

— Getto subito in mare la mia casacca da facchino, — disse Sam.

— Ed io faccio altrettanto, — rispose Zim.

— Siete, da questo momento, ai miei servigi, — disse il Re dei Granchi, guardando con compiacenza i due suoi compatriotti, che dimostravano entrambi di possedere un vigore straordinario.

Poi aggiunse, come parlando fra sè: