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zanti, continuavano a saltare come indemoniati, dando prova di una resistenza incredibile.
Alcuni guerrieri, per sciogliere un voto, si erano uniti a loro, e, per non mostrarsi da meno di quei giovani, si erano tagliati dalle braccia e dalle gambe pezzi di carne, che gettarono nel barile sfondato quale offerta al Grande Spirito.
Persino le donne, pensando forse che i loro mariti o fratelli non avessero fatta sufficiente penitenza, si strappavano con le unghie lembi di pelle e di carne, ululando come dannate.
— Sono ripugnanti, — disse Annie.
— Io dico che sono pazzi, — disse Blunt. — Vogliono dunque morire quegli imbecilli?
— Si guadagnano duramente il loro titolo di guerrieri, — rispose Harris.
— Non si reggono più.
— Devono ballare finchè rimane loro un atomo di forza. Diversamente, perderebbero per sempre il loro posto fra i guerrieri, e verrebbero messi nel rango delle donne, dispezzati anche da queste.
— Vorrei andarmene, — disse Annie. — Ne ho abbastanza di questa festa.
— Ed io vorrei essere a venti leghe da qui, — disse Blunt.
— Chiederò a Victoria il permesso di ritirarci, — rispose Harris. — E poi, fra poco tutti questi indiani cominceranno l’orgia notturna, e non tarderanno ad essere ubriachi.
Il gran sakem stava seduto a breve distanza, su di una testa di bisonte, circondato dai suoi sotto-capi, fra i quali si trovava l’Orso Valente. L’ingegnere gli si avvicinò risolutamente, dicendogli:
— La figlia della Capigliatura Lunga è stanca e desidera ritirarsi nel tempio.
Victoria lo guardò con una certa sorpresa, aggrottando la fronte.
— Mi hai udito? — chiese Harris, non ricevendo risposta.
— Sì, e mi stupisco come tu, viso pallido e mio prigioniero, osi comandare a me, gran sakem degli uomini rossi.
— Quella che ti domanda di ritirarsi è la figlia della Capigliatura Lunga, che fu tuo amico un giorno, — rispose l’ingegnere con voce grave.
— Ti ho detto che non ho mai avuto amici fra i volti pallidi, che furono invece sempre miei odiati avversarii.
— Nel nostro paese i grandi guerrieri non mentono mai, nè rinnegano le amicizie d’un tempo.
L’indiano fece un gesto d’impazienza, visibilmente contrariato da quelle parole, che suonavano come un aspro rimprovero.
— E poi, — continuò Harris, — sarà più sicura nel tempio che