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la sovrana del campo d’oro 149


— Fu distrutto dai feroci Navajoes, il giorno in cui quei guerrieri riuscirono a scoprirne i villaggi. Quasi tutti i disgraziati Lupai, che si erano esiliati volontariamente fra questi picchi altissimi, furono massacrati nei loro rifugi o scaraventati nel Gran Cañon.

— Che non ne esistano più? — chiese Annie.

— È probabile che ve ne siano ancora, miss, — disse Buffalo Bill, — nascosti verso le più alte cime, in luoghi assolutamente inaccessibili. Un giorno attraversando un Cañon profondissimo, ho veduto alcuni indiani inerpicarsi su per le rocce, che si trovavano a cinque o seicento metri sopra di me e scomparire entro una fessura. Vi erano anche dei fanciulli con loro, che per agilità potevano gareggiare coi montoni di montagna1. Vi dirò anzi che i minatori del Gran Cañon cercano sempre di sorprendere gli abitanti delle caverne nella speranza di obbligarli a confessare il segreto dell’oro.

— Il segreto dell’oro! — esclamarono Annie e Blunt.

— Si crede che quegli indiani, dopo la conquista del Messico, abbiano trafugato favolose ricchezze e che le tengano celate entro le loro misteriose caverne, — disse Buffalo Bill. — Altri invece affermano che abbiano nascosto, o meglio sepolto, le miniere che in tempi remoti possedeva l’imperatore del Messico, l’infelice Montezuma fatto morire da Cortez, perchè gli stranieri non potessero più trovarle. Qualcosa di vero vi deve essere, perchè so che molti minatori hanno sposato fanciulle indiane del Gran Cañon, per tentare di strappare ad esse il segreto, e che hanno offerto mule cariche d’argento ai capi tribù.

— Con qualche successo? — chiese Harris.

— Con nessuno, almeno finora, anzi intere spedizioni armate sono state distrutte entro le caverne, e ultimamente due uomini, che erano riusciti a saper dove gli indiani tengono nascosto l’oro, sono stati inseguiti ed assassinati, affinchè non divulgassero il segreto.

Mi rammento anzi che anni or sono, minatori messicani affermavano di aver trovata una caverna le cui pareti ed il soffitto erano coperti da lamine del prezioso metallo. Gl’indiani accortisi di ciò, diedero loro battaglia, riuscendo a scacciarli.

Tornati qualche anno dopo, quando le Pelli Rosse erano state domate, non riuscirono più a trovarli, perchè nel frattempo i guerrieri rossi con le mine avevano fatto saltare sentieri, caverne e rocce insieme, in modo che l’aspetto della regione circostante era completamente mutato.

Ehi, Koltar? Come va il prosciutto dell’orso?

— È pronto, colonnello, — rispose il gigante, — e pare, dal



  1. Anche nel Messico, fra le più alte montagne, vivono ancora, entro caverne, tribù d’indiani che sembrano appartenere ad una stirpe antichissima e che non si fanno vedere quasi mai.
     11 - E. Salgari, La Sovrana del Campo d’Oro.