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la sovrana del campo d’oro | 147 |
— Sì, ingegnere, un antico villaggio sotterraneo dei Lupai.
— Andiamo, colonnello. L’uragano sta per scatenarsi.
Violentissime raffiche, assai fredde, giungevano dalle montagne che s’alzavano sull’opposto margine dell’abisso, e torcevano con mille scricchiolii i rami degli aceri e degli alberi del cotone, mentre in lontananza il tuono continuava a rumoreggiare.
Qualche lampo, di quando in quando, rompeva l’oscurità che regnava sotto le piante, seguito quasi sempre da fragori strani, che parevano prodotti dal rovinar di frane entro il Gran Cañon.
Attraversata la zona boscosa, i viaggiatori si trovarono improvvisamente dinanzi all’enorme spaccatura, la quale si apriva fra due altissime rupi che cadevano a piombo.
Di quando in quando il colonnello mandava un grido d’allarme:
— Badate!... Vi è una fenditura!... Attenti a quel sasso!... Tenetevi stretti alla parete!... Aprite bene gli occhi!...
Per dieci minuti fiancheggiarono la roccia, avanzando adagio adagio, per non scivolare in quello spaventevole abisso, poi il sentiero improvvisamente si allargò terminando in una specie di recinto, chiuso da ogni lato da rupi altissime.
— Eccoci, — disse il colonnello, mostrando un’arcata che si delineava da una parte. — Qui si trova l’antico villaggio dei Lupai. Ci siete tutti?
— Sì, — rispose Harris, — ma la prova è stata dura. Mi sono sentito due o tre volte attrarre da quell’orribile abisso.
— Seguitemi, signori. Credo che nessuno conosca questo rifugio che io ho scoperto un giorno per caso, mentre inseguivo un orso nero. Te ne ricordi, Buck?
— Sì, colonnello, — rispose il cow-boy.
Buffalo Bill si diresse verso l’arcata e penetrò in un’ampia apertura semi-circolare che pareva mettesse in qualche caverna.
— Buck, prepara una torcia, — disse. — Il cliff-dwelling non è lontano.
Attraversata quella seconda arcata, i viaggiatori si trovarono su di un sentiero aperto fra le rupi, che saliva serpeggiando dolcemente ed era fiancheggiato di tratto in tratto da strane costruzioni semidiroccate, che rassomigliavano vagamente a piccole torri.
— Dove siamo noi? — chiese Blunt.
— Sul viottolo che conduce al cliff-dwelling, — rispose Buffalo Bill. — Quegl’indiani sapevano collocare bene i loro villaggi, in luoghi impervi e difesi da opere solide.
Continuarono a salire, nonostante i furiosi colpi di vento che li investivano, e raggiunsero una piattaforma piuttosto vasta, che da un lato guardava l’abisso del Gran Cañon ed era ricoperta dalle rovine di certi bastioni ormai sgretolati dalle acque. A destra ed a sini-