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Un giorno accampammo sulle rive del Cherry Creek (Ruscello della Ciliegia). Uno di quegli uomini, che era stato cercatore d’oro nella Georgia, ebbe l’idea di lavare quelle sabbie e, con sua grande gioia, scoprì numerose pagliuzze d’oro.

Quando la notizia si diffuse, nessuno voleva prestarvi fede, perchè sembrava impossibile che potesse esistere un’altra California; le pepite presentate furono ritenute provenienti dai placers della Nevada e del Rio Sacramento.

— Pure furono ben presto convinti, quegl’increduli, — disse Harris.

— Sì, signore, e cominciò un gran movimento di minatori dal Mississipì e dal Missouri verso le Montagne Rocciose.

— Che rese quella regione, prima deserta, una delle più popolose degli Stati del Centro, è vero, colonnello?

— Lo sviluppo del Colorado fu ancora più rapido di quello della California, signore. Nel 1858 non vi era che una misera borgata formata da capanne e da lug-houses (casupole di terra e di tronchi d’albero), chiamata Auraria. Un anno dopo, Denver sorgeva come per incanto, quella Denver che è oggi una delle più importanti città degli Stati del Centro. Allora non aveva che un albergo, una vera bettola, una chiesa e l’indispensabile giornale, le tre cose che noi americani desideriamo innanzi tutto. Subito dopo, ecco sorgere Golden City quasi ai piedi delle Montagne Rocciose.

— Che oggi, dopo appena sei anni, ha palazzi, banche, teatri e tranvie, — aggiunse Harris.

— Si va a vapore da noi, — disse Blunt. — Tre città in soli nove anni!...

— E tre altre ancora, — disse Buffalo Bill, — sorte grazie all’oro scoperto nelle viscere della terra, che devono la loro fortuna ad un povero minatore, a Gregory.

Quell’uomo aveva sospettato, che, se vi era oro nei ruscelli e alla base delle montagne, non ne dovesse mancare anche più in alto.

Solo, con una zappa, una pala, ed una piccola provvista di viveri, quel coraggioso s’addentrò fra le montagne Rocciose, risalendo un torrente chiamato Clear-Creek, ossia ruscello limpido, che era allora quasi ignorato da tutti. Con fatiche incredibili salì quelle enormi rupi e nel luogo stesso dove sorge Central City, scoprì una vena cosa ricca di pepite, da far di lui un vero signore in sole dodici ore.

Consumati i viveri, sorpreso dalle nevi, fu costretto a tornarsene più che in fretta ad Auraria, dove giunse morente di fame, ma ricco come un Creso.

Confidato il segreto ad un amico, quel diavolo d’uomo ripartiva l’anno seguente in sua compagnia, e dopo tre mesi i due minatori ridiscendevano le montagne, carichi d’oro. La scoperta non rimase