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118 | E. SALGARI |
la lotta, quando Buffalo Bill vide uscire dalle file dei Cheyennes un indiano, armato di un Winchester e coperto di ricchi ornamenti e di penne, che gli gridò:
— Io ti conosco Pa-he-has-ka (capelli lunghi). Tu sei un gran capo e hai ucciso molti indiani. Io sono pure un gran capo ed ho ucciso molti visi pallidi. Vieni a misurarti, se l’osi, con Yellow-Hand (la Mano Gialla).
— Sono pronto, — rispose Buffalo Bill. — Che i guerrieri rossi e gli uomini bianchi ci lascino il campo libero e non si muovano.
Quindi balzarono in sella, si slanciarono a corsa sfrenata e si fecero fuoco addosso. Il cavallo dell’indiano era caduto ferito; quello dello scorridore aveva messo le zampe in una buca e si era pure rovesciato. Nessuno dei cavalieri era rimasto contuso: s’alzarono entrambi sparando nuovamente.
Mano Gialla, colpito al petto, stramazzò al suolo e Buffalo Bill, fattoglisi sopra, lo scotennò, strappando inoltre il diadema di penne di tacchino che ornava il dorso del Capo indiano.
Da quel giorno divenne il terrore delle Pelli Rosse, che lo considerarono come il più formidabile guerriero delle praterie americane.
Appena Annie e tutti gli altri furono scesi dalla diligenza. Buffalo Bill comandò ai suoi uomini di disporsi intorno al campo improvvisato, per non venire sorpresi dagli indiani che potevano sbucare dalla foresta, poi, velgendosi verso Koltar che stava levando il morso ai cavalli:
— Vecchio mio, — gli disse, — tu vuoi dunque lasciare la capigliatura fra le mani dei Navajoes? So che sei un valoroso, e appunto per ciò dovresti essere più prudente.
— La colpa è mia, colonnello, — disse l’ingegnere avanzandosi. — Koltar si è arreso alle mie preghiere.
Buffalo Bill lo guardò un po’ meravigliato, poi fissò i suoi sguardi sulla fanciulla e mandò un grido di sorpresa.
— Miss Annie Clayfert, — disse accostandosi a lei col sombrero in mano. — La figlia del ricco minatore! Non m’inganno io?
— No, colonnello, — rispose la Sovrana dal Campo d’Oro, — non vi siete ingannato.
— Che cosa fate qui, miss, in mezzo alla prateria? Mi avevano detto che voi eravate a S. Francisco.
— Dunque voi ignorate tuttora la sorte toccata a mio padre? — chiese la fanciulla.
— Una disgrazia? Eppure sei mesi or sono io ha fatto colazione con lui nella sua miniera del Gran Cañon.
— Da due mesi è prigioniero di Will Rook.
Buffalo Bill aveva mandato un grido di rabbia e di sorpresa.
— Di quel briccone!...