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116 | E. SALGARI |
cominciata la sua carriera giovanissimo, guadagnandosi rapidamente una grande popolarità, invidiata da tutti i cow-boys del centro e del grande ovest.
Senza di lui, chissà quante centinaia di vittime si sarebbero aggiunte a quelle già numerose, che caddero durante la costruzione della prima grande linea che congiunse l’Atlantico al Pacifico, attraverso tutto il continente americano.
Uno dei problemi più gravi che le compagnie non riuscivano a risolvere, era l’alimentazione degli operai d’avanguardia, i quali ogni giorno erano in procinto di morire di fame.
Erano quasi tremila uomini, che lavoravano accanitamente in regioni lontane, esposti agli attacchi incessanti degli indiani, i quali inoltre impedivano ai furgoni recanti i viveri di giungere fino a quei pionieri.
Sovente non avevano altra risorsa che quella della selvaggina, assai abbondante è vero, ma troppo scaltra per lasciarsi prendere dal primo venuto, ignaro delle astuzie del cacciatore di prateria.
La paura di dover sospendere i lavori e rimandare indietro i lavoratori, che si esaurivano rapidamente per mancanza di buoni ed abbondanti alimenti, cominciava già ad angosciare capi e ingegneri, quando comparve Buffalo Bill.
Non era allora che un giovanotto di appena diciott’anni, e tuttavia in tutti i distretti godeva fama di essere il più intrepido cacciatore delle praterie.
Chiamato dal sopraintendente delle costruzioni, furono esposte al giovane cacciatore le miserande condizioni in cui si trovavano i lavoratori della linea, che da settimane non vedevano giungere più i furgoni destinati a vettovagliarli, perchè le retrovie erano state tagliate dagl’indiani.
— Vivranno di caccia, — aveva risposto semplicemente Bill.
— Metto a vostra disposizione quanti uomini vorrete, — aveva aggiunto il sopraintendente.
— Sono inutili: pei bisonti basta una carabina di precisione ed un buon cavallo.
Fu creduta una spacconata; invece il giovane cacciatore mostrò subito ai poveri lavoratori che morivano di fame, quanto fosse sicuro del fatto suo e quanto seria fosse stata la sua risposta.
In quei tempi i bisonti erano ancora numerosissimi nelle praterie. Spaventati da quegli intrusi e dalle macchine sbuffanti, si erano allontanati dalla linea in costruzione, ma Bill sapeva dove andarli a scovare.
Il giovane possedeva un fucile ancora sconosciuto ai cacciatori delle frontiere, un Springfield ad ago, che gli era costato un occhio, con cui sapeva fare veri prodigi, ed un superbo cavallo bianco che