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LA SOVRANA DEL CAMPO D'ORO 113


Quasi nello stesso momento un gruppo di cavalieri uscì dal bosco, urlando spaventosamente e sparando all’impazzata.

— Eccoli!... — gridò Koltar, sferzando rabbiosamente i mustani. — Non fate risparmio di polvere!...

I soldati della scorta risposero con una scarica, che gettò a terra alcuni cavalli.

Harris, Blunt e anche Annie avevano fatto fuoco a loro volta, tuttavia quella nutrita scarica non era stata sufficiente a trattenere i rossi guerrieri della prateria.

Fortunatamente, si erano messi in corsa troppo tardi per investire sul fianco la corriera, la quale, trascinata in una corsa furiosa ed abilmente guidata, potè sfuggire all’accerchiamento.

— Non cessate il fuoco! — aveva urlato Koltar. — Non preoccupatevi pei miei mustani!...

Gl’indiani si erano slanciati dietro la diligenza, tenendosi su due file. Erano una cinquantina per lo meno, e non tutti dovevano possedere armi da fuoco.

Alcune frecce giungevano insieme con i proiettili e si piantavamo profondamente nelle grosse valige, dietro alle quali i soldati sdraiati sul tetto della diligenza, continuavano a far fuoco.

La maggior parte delle palle andava perduta, sia pel galoppo sfregato dei mustani indiani, che imprimeva ai cavalieri dei bruschi soprassalti, impedendo loro di mirare, sia per le scosse incessanti che subiva la diligenza, non essendo la pianura perfettamente liscia, quantunque non fosse una vera rolling-prairie, ossia una prateria ondulata.

Nondimeno qualche cavallo di quando in quando cadeva, rovesciando al suolo il suo padrone che veniva tosto calpestato dagli altri, e alcune palle passavano sibilando attraverso la diligenza con pericolo di colpire Annie, la quale non cessava di sparare attraverso lo sportello. Qualche soldato era stato ferito, eppure gli spari si succedevano agli spari, mentre il corriere aizzava incessantemente i sei cavalli che correvano furiosamente, spaventati dalle urla degli indiani e dalle scariche.

Blunt e Harris cooperavano validamente alla difesa e dirigevano di preferenza i loro colpi sulle Pelli Rosse che cercavano di accostarsi agli sportelli laterali per spararvi dentro, credendo forse che vi fossero molti viaggiatori.

In piedi sulla cassa, a fianco del gigantesco corriere, mantenevano un fuoco nutrito ora con le carabine ed ora con le rivoltelle.

— Attento, Blunt!... — gridava l’ingegnere. — Badate che nessuno s’accosti allo sportello di destra!...

— No, ingegnere, li sorveglio, — rispondeva il bravo giovane, che si esponeva ai tiri con una intrepidità ammirabile.