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dietro, tutti incomodi, specialmente i secondi, perchè le persone erano sostenute da una semplice cinghia trasversale che le reggeva sul dorso. Vi era inoltre una panchetta posteriore, capace di contenere due altre persone e l’imperiale, ossia la coperta superiore, per la scorta armata.

Il corriere era già al suo posto, con due rivoltelle alla cintura ed una grossa carabina ad armacollo, ed aveva fatto accendere i due fanali laterali.

— Affrettatevi, signori, — disse, scorgendo l’ingegnere ed i suoi compagni. — In alto i soldati, con me gli altri e dentro la signora. Si fa fuoco meglio fuori che nell’interno.

— Sono buoni i cavalli, Koltar? — chiese il colonnello.

— I migliori, signore, ed ho esaminato io, uno per uno, i finimenti. Nessun incidente accadrà se gl’indiani ci lasceranno tranquilli, ciò che non oso sperare.

— La scorta è formata d’uomini solidi.

— Lo vedo, — rispose il colosso. — Hanno munizioni abbondanti i soldati?

— Duecento colpi ciascuno.

— Si può fare qualcosa, allora, e resistere a lungo.

— Vi raccomando i viaggiatori; sono miei amici.

— Farò il possibile per condurli illesi al Gran Cañon, signor Pelton.

Il colonnello si avvicinò ad Harris, che aveva chiuso in quel momento lo sportello della diligenza, dopo aver raccomandato ad Annie di tener pronte anche le sue armi, e gli disse:

— Buon viaggio, amico. Spero che giungerete al Gran Cañon; ho appreso quest’oggi che Buffalo Bill batte la prateria con un manipolo di cow-boys per proteggere i conduttori di bestiame. Voi sapete quanto vale quell’uomo.

— Come!... Bill qui? Due giorni or sono l’ho veduto presso Kingman.

— Che cosa sono le distanze per quel diavolo d’uomo, che è capace di galoppare quindici ore su ventiquattro, senza stancarsi? Probabilmente lo troverete sul vostro cammino e vi proteggerà se gli direte che siete mio amico.

— Grazie, colonnello, — rispose Harris. — Spero che ci rivedremo presto.

Il go ahead del corriere interruppe la loro conversazione.

Harris salì lestamente a fianco del gigante, dove già lo scrivano lo aveva preceduto.

— Siete tutti pronti? — chiese Koltar, raccogliendole briglie e afferrando la lunga frusta.

— Sì, — risposero tutti.