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— Era quella accompagnato da un vecchio.

— Ah!... E così?

— Desideriamo sapere se si reca nel Gran Cañon — riprese il vaquero, con voce ruvida, che suonava minacciosa.

— Ha noleggiata una delle mie corriere, ma non so dove andrà, — rispose il colosso. — Mi paga ed io lo servo.

— Quanto?

— Eh! Signori miei, siete un po’ troppo curiosi, mi sembra.

— Siamo pronti ad offrire il doppio se voi non partirete, o...

— O?...

— Se rovescerere la corriera nella prateria e la renderete inservibile, — disse il vaquero.

Koltar si era alzato cogli occhi sfavillanti, mostrando i suoi pugni enormi che parevano magli da fucina.

— Per chi mi prendi tu, canaglia? — gridò, scostando la sedia che gli serviva da tavola e preparandosi a fulminare gli imprudenti con due terribili scapaccioni. — Vattene, furfante, o t’uccido! Koltar è un uomo leale. Via di qui, prima che ti faccia a pezzi.

I due vaqueros, spaventati dall’aspetto terribile del colosso, avevano voltato bruscamente le spalle, fuggendo lestamente.

Uno dei due però, prima di uscire dal cortile, aveva gridato, con gesto minaccioso:

— Ti aspetteremo nella prateria!...


CAPITOLO XV


La corriera del «Gran Canon»


Il sole era tramontato da un’ora, quando Harris, Annie, Blunt ed il colonnello, seguiti da sei volontari delle frontiere, armati di carabine e di rivoltelle, entravano nel cortile del corriere.

Nel mezzo, alcuni peoni stavano attaccando sei vigorosi cavalli ad una enorme vettura, una di quelle famose diligenze che facevano il servizio fra gli Stati dell’Est e quelli dell’Ovest prima della costruzione della grande linea ferroviaria.

Era uno stage, certo una reliquia della famosa compagnia Wells e Fargo, che fino al 1867 aveva reso grandi servigi, portando i viaggiatori dalle rive dell’Atlantico a quelle del Pacifico, nonostante le incessanti ostilità degli indiani, un carrozzone insomma nello stile Luigi XIV, dipinto in color rosso vivo, sospeso a bilancia su molle di cuoio tese nel senso della lunghezza.

Al pari di quelle che avevano fatto il servizio nei territori del centro, aveva nove posti nell’interno, tre davanti, tre nel mezzo e tre