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106 | E. SALGARI |
Siamo vecchi amici o meglio vecchi nemici, e sanno se i miei pugni pesano.
— Accettereste di condurre quelle persone fino al Gran Cañon?
Il corriere udendo quelle parole corrugò la fronte, e fece una smorfia.
— È un’impresa ben difficile quella che mi proponete, signor Pelton. Lo sapete che i Navajoes battono la prateria e che non mi lascerebbero tranquillo.
— Vi offro duecento dollari; inoltre m’impegno di pagarvi i cavalli, nel caso che gl’indiani li uccidessero, — disse Harris.
— Si tratta di esporre la mia capigliatura, signore, e le Pelli Rosse sarebbero ben liete di strapparmela. In quanti siete?
— In due, con una miss, ma avremo una scorta di sei soldati. Il signor Pelton s’incarica di farceli avere.
— Suvvia, mio caro Koltar, — disse il colonnello. — Di notte gl’indiani dormono e farete un bel tratto fino a domani mattina.
— E poi?
— Nasconderete la corriera in una boscaglia, e attenderete il tramonto del sole per ripartire. Questo è il momento di mostrare che voi non avete paura, quantunque tutti sappiano le prodezze da voi compiute quando guidavate la corriera del Texas.
— Il rischio è grave, signor Pelton, — ribattè il gigante.
— Riflettete.
— Sia, — disse ad un tratto il colosso. — Nove uomini bene armati possono far molto. Attaccherò i miei sei migliori cavalli e li farò filare come una tromba.
— Quando partiremo? — chiese Harris.
— Alle otto di questa sera, signore. Tutto sarà pronto.
Harris sborsò metà della somma e uscì lietissimo, accompagnato dal colonnello.
Si erano appena allontanati d’un centinaio di passi, quando due uomini che stavano nascosti entro un portone d’una casa vicina, entrarono nel cortile del corriere. Erano i due vaqueros che avevano cercato di attaccar lite con lo scrivano.
Dovevano conoscere il corriere, perchè senza nulla chiedere ai peoni che strigliavano i cavalli, si diressero verso la tettoia sotto cui il gigante stava terminando la sua colazione, annaffiandola copiosamente con grossi bicchieri di birra.
— Voi avete ricevuto poco fa, — disse uno dei due, senza preamboli, — l’ingegnere Harris. Sapreste dirci dove ha intenzione di recarsi?
Il gigante aveva alzata la testa, guardando poco benignamente i due individui.
— Non conosco quel signore, — rispose poi seccamente.