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LA SOVRANA DEL CAMPO D'ORO 93


— Sono terribili quei demoni.

— Guardatecene, mio caro Blunt, se volete conservare la vostra capigliatura. Sarebbero ben lieti di averne una bionda come la vostra, — disse l’ingegnere, ridendo.


CAPITOLO XIII


Verso il Gran Canon


A mezzodì il treno si arrestava alla stazione di Kingman per fare la solita provvista d’acqua e di carbone, e per lasciare il passo a quello speciale, che aveva il diritto della precedenza.

Kingman non era allora che una minuscola stazione come tutte le altre della linea dell’Arizona, costruita alla meglio e circondata da una quarantina di casupole; cominciava però a diventare un centro importante, grazie alla scoperta recente di ricchi depositi di petrolio. Gran parte dei minatori che occupavano il treno erano appunto diretti a quella località, perchè v’era molta scarsità di braccia.

In una vicina pianura sabbiosa, su cui non cresceva nemmeno un filo d’erba, s’alzava già una dozzina di piramidi fatte di pali, alte una quindicina di metri, con un’asta di ferro nel mezzo.

Intorno alcuni uomini tiravano delle funi, che poi mollavano d’un colpo solo, lasciando cadere l’asta, che s’alzava e si abbassava violentemente, con cupo fragore.

Dovendo il treno arrestarsi un paio d’ore, Harris, Blunt e Annie ne avevano approfittato per visitare il campo petrolifero, dove già si trovavano vasti serbatoi, pieni di nafta che esalava una puzza insopportabile.

— Ecco una fortuna da raccogliere, che io vorrei avere nelle mie tasche, — disse Harris. — Chissà quanto petrolio si nasconde sotto il suolo. L’uomo che ha acquistato questi terreni diverrà indubbiamente milionario.

— Signor Harris, — disse Blunt, — a che cosa servono questi castelli di legno? Io non ho mai veduto una miniera di petrolio.

— Servono a forare il terreno, — rispose l’ingegnere. — Senza quei derriks (si chiamano così quelle leggere costruzioni), occorrerebbe troppo tempo prima di trovare il petrolio e poi i minatori si esporrebbero a gravi pericoli.

— E perchè?

— Perchè il petrolio, appena trova un foro, irrompe violentemente lanciando fuori prima la sabbia che lo ricopre, poi l’acqua salata che ordinariamente lo riveste e anche gaz nocivi.

— La sbarra che quegli uomini alzano, è vuota internamente?