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80 | Capitolo undicesimo |
Si tengono ordinariamente celati nei grandi boschi, preferendo quelli umidi, ma amano anche gli altipiani rocciosi e le vallate profonde e poco illuminate. Sono però nomadi ed è raro che soggiornino molto in un luogo, ma ciò deriva dalle difficoltà che incontrano nel provvedersi di viveri. Essendo formidabili consumatori di frutta e specialmente di canne di zucchero selvatiche e di quelle erbe succolenti chiamate amomun granun paradisi, sono costretti a cambiare residenza molto sovente.
Quantunque appartengano alla razza delle scimmie, stanno più volentieri a terra che sugli alberi, ma non si creda che quando camminano si tengano ritti come gli uomini. La loro andatura ordinaria è quella dei quadrupedi anzichè dei bipedi, però talvolta si mantengono per qualche tempo in piedi e fanno anche, in quella posizione, dei tratti di via.
Al pari delle grandi scimmie del Borneo, dei mias, sono di umore triste, ma sono però più feroci, più violenti. Se incontrano degli uomini cercano possibilmente di evitarli, o tutt’al più manifestano la loro inquietudine battendosi fortemente l’ampio petto, che allora risuona come un tamburo, ma guai se vengono assaliti!... Allora più nessun pericolo li trattiene e, consapevoli della propria forza, si scagliano risolutamente sugli avversari che hanno osato disturbarli.
Più nulla resiste a loro. I fucili non hanno sempre la vittoria, poichè quei giganti, se non sono toccati al cuore o nel cervello, possono sfidare parecchie palle. Colle possenti mani spezzano le più solide carabine o le schiacciano coi denti; torcono le lance, spezzano le scuri e guai all’imprudente che cade nelle loro mani!... Un pugno solo basta per sfondare il cranio più resistente; un colpo d’unghia è più che sufficiente per aprire il petto più solido.
I negri hanno una paura immensa dei gorilla e non osano assalirli, anche se si radunano in grosso numero. Preferiscono piuttosto abbandonare i loro villaggi ed i loro campi coltivati, i quali non tardano a venire saccheggiati e distrutti. Non è raro il caso che qualche vecchio gorilla abbia rapito delle negre per poi strozzarle. Si narra però che alcune poterono ritornare ai loro villaggi ancora vive, ma prive delle unghie delle mani, e dei piedi, state loro strappate dal rapitore!...