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76 | Capitolo undicesimo |
Disgraziatamente gli astuti quadrumani, accortisi della presenza degli uomini, si erano affrettati ad abbandonare i dintorni del campo, ritirandosi nei più fitti nascondigli della grande foresta.
— Sono furbe, — disse il negro al portoghese, il quale si sfogava mandando al diavolo tutte le scimmie dell’Africa. — Sanno che agli uomini piace la loro carne.
— Non credo che siano così intelligenti come tu dici. Comunque sia, spero di regalartene qualcuna.
— Ed io te la preparerò arrostita a puntino, padrone.
— Morte di Giove!... Non sarò certamente io che l’assaggerò. Mi sembrerebbe di diventare un antropofago.
— Se tu l’assaggiassi non diresti così, padrone.
— Può essere, ma te la lascio. Già si sa, voialtri non siete schifiltosi e sareste capaci di mangiare anche un vostro simile.
— Io no, ma i dahomeni credo che non si farebbero pregare.
— Oh diavolo!... Forse che i dahomeni sono antropofaghi?...
— Un po’ sì, padrone. Il re del Dahomey, lo sanno tutti, tiene alla sua corte dei cannibali.
— Che istorie mi narri tu, Asseybo?... — chiese Antao stupefatto.
— Ti racconto ciò che ho veduto nella mia gioventù e che i due dahomeni ti possono confermare. Geletè ha dei mangiatori di carne umana, dei cannibali ufficiali.
— E che si dà loro da mangiare?...
— Qualcuno degli schiavi che si decapitano durante la festa dei sacrifici umani. Quegli antropofaghi devono scegliere le parti migliori dell’ucciso e mangiarle in presenza del re.
— E col migliore appetito, per accontentare quel mostro umano.
— Certo, ma si dice però che dopo l’orribile cerimonia si affrettino a sbarazzarsi lo stomaco, prendendo un potente emetico.
— Bel paese che andiamo a visitare. Che non salti il ticchio a quella canaglia di Geletè, di far mangiare anche il piccolo Bruno?
— Non temere per lui. Kalani non può odiare a tal punto il padroncino e se lo ha destinato a guardiano dei feticci, è segno che non vuole che lo si tocchi. Egli attende il padrone per vendicarsi delle frustate che ha ricevute.
— Se possiamo averlo nelle mani gliene daremo ben altre!... Basterà che...